San Cesario. Arrestati due incensurati disoccupati che minacciavano un concessionario di automobili. In corso indagini più ampie
All’alba di oggi, i militari della Stazione Carabinieri di San Cesario, unitamente ai colleghi del NORM di Lecce, hanno arrestato due giovani di San Cesario accusati di essere gli autori di una tentata estorsione, perpetrata il mese scorso, in danno del titolare di un concessionario di automobili. I fatti risalgono alla mattina del 24 maggio scorso, quando un imprenditore locale (settore automobilistico) trovava sull’ingresso del suo locale 3 proiettili cal. 9 ed un foglio manoscritto con la seguente scritta: “PREPARA UN PO’ DI SOLDI RIVOLGITI A QUALCHE AMICO PERCHÉ HAI UNA BELLA FAMIGLIA BACI DAGLI AMICI”. Allarmato dall’inusuale ritrovamento, si rivolgeva immediatamente ai Carabinieri di San Cesario denunciando subito il fatto, precisando di non avere in corso alcuna richiesta estorsiva. Da qui sono partite le indagini dei Carabinieri, finalizzate non solo a scoprire gli autori del gesto ma soprattutto a verificare se si potesse trattare di un’espressione tipica di Criminalità Organizzata. Dalle puntuali verifiche fatte, soprattutto fruendo dell’enorme patrimonio informativo e conoscitivo del Comandante della Stazione, i sospetti sono caduti su LIACI Andrea 25enne e ARSENI Emanuele 26enne, incensurati, entrambi del posto e disoccupati, già da tempo oggetto di attenzione info-investigativa da parte dei militari della Stazione. Le numerose frequentazioni e soprattutto l’incontrovertibile riconoscimento dei due malfattori, avvenuto grazie all’individuazione di un filmato di una telecamera della zona – ritraente i due giovani in orario compatibile con quello in cui i proiettili sono stati piazzati sull’uscio del locale commerciale – hanno indotto il PM (dott. Guglielmo Cataldi) a chiedere l’emissione di un’ordinanza di custodia cautelare per tentata estorsione e possesso illegale di munizionamento. Il GIP, concordando a pieno con quanto rappresentato da Procura e Carabinieri, nella giornata di ieri ha emesso il provvedimento, ravvisando una certa gravità del fatto dovuta alla particolarità del messaggio e della ineludibile presenza di armi. Di conseguenza solo il carcere avrebbe evitato ulteriori e più gravi conseguenze potenzialmente attuabili dai due malintenzionati. Tuttavia, nonostante il brillante arresto, le indagini dei Carabinieri proseguono per svelare l’eventuale complicità di altri individui, ovvero di verificare se via sia o meno il coinvolgimento di presenze criminali più qualificate.