Una maxi-alleanza per ricostruire la città

Casarano. La proposta è di Claudio Casciaro (Cdc): tutti insieme, Cdc, Pdl, Pd, ed anche Udc e Italia dei Valori. Unico no: alle forze “demasiane”

CASARANO – Il Centro Cristiano Democratico, movimento vicino a Claudio Casciaro, apre al Partito Democratico e al Popolo della Libertà e lancia un governo di salute pubblica per Casarano. Per uscire dalla situazione drammatica, sia dal punto di vista economico che sociale, che vive attualmente la città, per rilanciare l’economia e per ricostruire il senso di Comunità servirebbe il contributo di tutte le forze politiche. Questo, in estrema sintesi, il ragionamento di Casciaro che si è reso fautore di un comitato a favore dell’ospedale cittadino che dovrebbe essere la base di questa eventuale alleanza. La proposta è di quelle che farà discutere tutto il mondo politico locale. Il Cdc, il Pdl, il Pd, ma anche l’Udc e l’Italia dei Valori (forse anche i “Verdi per Casarano”), tutti insieme per salvare la città. L’ossatura della “grande coalizione” immaginata da Casciaro è costituita dal comitato intercomunale “No Centrale”, che per mesi ha manifestato e lottato per impedire la realizzazione della centrale a biomasse della “Italgest Energia”. Il comitato, comprese le associazioni aderenti, si è già riunito due volte (la scorsa settimana e ieri) per analizzare i problemi del “Ferrari” e lo farà anche nei prossimi giorni. Seppure il comitato avrebbe perso già “Sinistra, Ecologia e Libertà” (uno dei cardini del comitato “No Centrale”) che si è sfilata prima della prima riunione, Casciaro non demorde e si dice pronto a lavorare per realizzare questo progetto. “In questo momento – sostiene Casciaro – Casarano ha bisogno di un governo di salute pubblica. Le elezioni amministrative non sono le politiche: i partiti tradizionali devono capire che nei comuni ci potrebbero anche essere alleanze innaturali. La nostra città ha avuto già un’esperienza di laboratorio politico, perché non riproporne un altro”? L’ex assessore provinciale si rende conto, tuttavia, della difficoltà di unire tante forze politiche così diverse tra loro, ma non sembra desistere. “Capisco che ci sia un po’ di utopia in tutto questo – ammette il leader del Cdc – ma io continuerò a lavorare al progetto”. Dell’utopistico “governo di salute pubblica” non dovrebbe far parte il blocco politico fedele al sindaco uscente Ivan De Masi (il movimento personale dell’ex sindaco, “Liberacittà”, “Casarano Sempre”, Io Sud, i “demasiani” del Pd), o almeno Casciaro non ne chiederà l’adesione. “Il 5 aprile è stato uno spartiacque – spiega l’ex assessore provinciale – da una parte le forze politiche dei consiglieri dimissionari, dall’altra tutto il resto. Noi utilizziamo un alfabeto, loro un altro”. Casciaro sostiene che, prima di fare qualsiasi discorso in chiave elettoralistica, bisognerebbe fare un’analisi approfondita dell’attuale situazione economica e sociale della città, che definisce “drammatica”, e concentrarsi sulla priorità assoluta: il lavoro. Il suo movimento si sta riorganizzando in vista delle sfide elettorali. “Abbiamo già 50 iscritti – afferma Casciaro – e prevediamo di arrivare almeno a cento”. Il Cdc sta lavorando su un paio di micro-progetti da sottoporre al Commissario prefettizio. “Non vogliamo che questi 10 mesi passino solo con l’ordinaria amministrazione”, commenta Casciaro.

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