Bari. Da cave dismesse a luoghi di aggregazione. La Regione destina complessivamente 10 milioni per undici Comuni pugliesi. Tre nel Salento. Ieri la firma del protocollo d’intesa
BARI – Le cave abbandonate diventano luoghi di aggregazione e di socializzazione. Così le vede, in prospettiva, la Regione Puglia che ha destinato 10 milioni (fondi Fesr) per recuperarne alcune di proprietà pubblica e ridonarle alla collettività nell’ambito dell’iniziativa “Il mondo che vorrei”. Oltre al recupero del sito, gli interventi previsti dai singoli Comuni interessati sono finalizzati alla messa in sicurezza di cave dismesse, luoghi che potrebbero risultare pericolosi per la vita umana. In alcuni casi i Comuni hanno previsto una co-partecipazione alla spesa regionale. “L’iniziativa primaria di messa in sicurezza – ha detto l'assessore regionale ai Lavori pubblici Fabiano Amati – si incrocia con la fruibilità dei diversi siti, a mezzo delle iniziative più svariate di recupero e riqualificazione delle cave dismesse”. I progetti selezionati ed ammessi al finanziamento sono in tutto undici ed interessano altrettanti Comuni sul territorio regionale. I salentini sono tre: Ugento, Scorrano e Sanarica. Gli altri sono San Marco in Lamis, San Ferdinando di Puglia, Grottaglie, Minervino Murge, Vieste, Vinosa, Monte Sant'Angelo, i cui rappresentanti ieri hanno sottoscritto il protocollo d’intesa con il presidente Nichi Vendola e l’assessore regionale ai Lavori pubblici Fabiano Amati. La proposta del Comune di Cassano delle Murge è stata ammessa con riserva, in attesa del parere da parte del Nucleo di Valutazione e Verifica degli Investimenti Pubblici sulla documentazione inerente il progetto generatore di entrata di importo superiore ad un milione di euro. // Le fonti di finanziamento Gli interventi sono finanziati con le risorse vincolate dal piano finanziario del P.O. FESR Puglia 2007-2013, Asse II – Linea di Intervento 2.3 “Interventi di prevenzione e mitigazione dei rischi naturali e di protezione dal rischio idraulico, idrogeologico e sismico e di erosione delle coste”. Le risorse assegnate dal Programma Pluriennale di Attuazione dell’Asse II alla realizzazione degli interventi di risanamento e riutilizzo ecosostenibile delle aree estrattive dismesse previste dall’Azione 2.3.4 ammontano a 10 milioni di euro. L’importo massimo del finanziamento ammissibile per ciascun intervento è di un milione. // I progetti salentini Ugento Il progetto si chiama “Cavaleonte: il parco multifunzionale delle cave”, importo totale un milione di euro, di cui 2mila euro a carico del Comune. Riguarda la cava in località Burgesi. Il progetto prevede il risanamento e riutilizzo ecosostenibile della cava per finalità sociali con creazione di un centro di addestramento e polo formativo per le unità cinofile dei Vigili del Fuoco, Protezione Civile, di un parco attrezzato con uno specchio d’acqua per il recupero e ricovero delle testuggini acquatiche americane, un percorso naturalistico/ricreativo ed un’area eventi. Scorrano L’importo totale del progetto “Realizzazione di un parco a fruibilità pubblica per skate e free climbing” è di 997.719,49 euro, di cui a carico del comune 19.563,13 euro. Al centro dei lavori di recupero, la cava in contrada Favorita, dove verrà realizzata un’area dotata di attrezzature sportive, inserita in un contesto ambientale compatibile con l’esistente, autosufficiente dal punto di vista energetico e servito da parcheggi e servizi, nonché di un anfiteatro per 100 posti a sedere. Sanarica “Risanamento e riutilizzo ecosostenibile della cava dismessa sita in località San Vito”. L’importo totale del progetto è di un milione di euro, interamente a carico della Regione. Il progetto prevede il rimodellamento dei fronti di scavo con creazione di un laghetto di riutilizzo delle acque meteoriche ai fini irrigui per il mantenimento delle aree a verde. Articolo correlato: Un milione per risanare Burgesi
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