Nascondevano arsenale di armi. In manette anche l’uomo di fiducia del boss

Carmiano. Detenzione e porto abusivo d’armi, furto e ricettazione. In arresto Diego Greco e Armando Vadacca. Quest’ultimo è considerato uomo di fiducia del boss della Scu Lucio Vetrugno, ucciso il 22 dicembre scorso

CARMIANO – Detenzione e porto abusivo d’armi, furto e ricettazione. Con queste accuse i carabinieri del Nucleo Investigativo del Reparto Operativo di Lecce hanno arrestato Diego Greco, 31enne di Carmiano, e Armando Vadacca, 43 anni di Monteroni di Lecce. Quest’ultimo in particolare è ritenuto uomo di fiducia dell’esponente di spicco della Sacra Corona Unita, Lucio Vetrugno, rinvenuto cadavere il 22 dicembre scorso, presso la masseria “La Tenente” di Copertino, dove Vadacca svolgeva l’attività di pastore. Proprio partendo dall’inchiesta sull’omicidio, gli investigatori dei carabinieri hanno scoperto che Vadacca, dopo l’esecuzione di Lucio Vetrugno, eliminato con un colpo di pistola, aveva occultato armi ed attrezzi agricoli, servendosi della complicità di Greco. Lo scorso 24 febbraio, infatti, i militari del Nucleo investigativo coadiuvati da quelli della Stazione di Carmiano avevano rinvenuto il tutto all’interno del garage di Carmiano di proprietà del Greco. Secondo quanto emerso dalla indagini, le armi e gli altri attrezzi erano stati trafugati dalla masseria di Vetrugno. Nel corso della perquisizione, eseguita nei confronti del Greco, saltarono fuori un fucile Benelli super 90 calibro 12 con matricola abrasa, una canna di fucile, una pistola Tokarev (considerata arma da guerra), una pistola ad aria compressa alterata in arma comune da sparo. Da qui l’accusa di detenzione e porto abusivo di armi. Greco fu arrestato in flagranza di reato; dalle indagini è emerso che i reati furono commessi in concorso con Vadacca che si era preoccupato di far sparire gli oggetti dalla masseria dove lavorava, per occultarli presso i locali di Greco, dietro la sua autorizzazione ed il suo aiuto. L’ordinanza di custodia cautelare è stata emessa dal gip Antonia Marsalò, su richiesta del pm Guglielmo Cataldi. I due arrestati sono stati condotti presso la casa circondariale di Lecce. Articoli correlati: Sequestrati i beni del boss ucciso. Compresa una tigre (31 gennaio 2011) Ucciso con un colpo di pistola l’agricoltore di Monteroni (23 dicembre 2010)

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