Test antidroga in Comune? ‘Sarò il primo’

Lecce. Il sindaco Perrone non si tira indietro davanti alla proposta di Eugenio Pisanò di effettuare test antidroga su consiglieri ed assessori comunali

LECCE – “Se il test antidroga ai consiglieri comunali si farà, io sarò il primo”. Il sindaco di Lecce Paolo Perrone non si tira indietro e aderisce di buon grado all'iniziativa del presidente del consiglio comunale Eugenio Pisanò, che nei giorni scorsi ha chiesto all'Asl di effettuare i controlli sull'uso di stupefacenti tra gli amministratori del capoluogo salentino. Di affrontare medici alla ricerca di tracce di stupefacenti nel sangue, dunque, Perrone non ha alcuna paura. “A patto – ironizza – non trovino tracce di pasticciotto nel sangue”. Ciò depone certamente a favore del primo cittadino, che tuttavia non commenta la proposta di Pisanò. Ed, in effetti, ci sarebbe da chiedersi da quale constatazione essa sia scaturita. Forse il presidente del Consiglio nutre sospetti su colleghi consiglieri? Le indagini della Asl non tarderanno troppo. Così è sembrato di apprendere dalle comunicazioni della stessa azienda sanitaria che ha reso note anche le modalità di “analisi”: i campioni di urina (tre per ciascun soggetto) saranno prelevati dagli operatori sanitari, un uomo e una donna, a consiglieri e assessori. Inizialmente si era stata scelta l’opzione del test tricologico (l’analisi del capello), ma, dati gli alti costi, è stata ben presto scartata. Naturalmente, quello di sottoporsi all’analisi non è un obbligo per gli “abitanti” di Palazzo Carafa, che dovranno presentare anche un consenso informato a procedere. Non è un obbligo, è vero. Ma chi si opporrà, sapendo che questa “mossa” potrebbe scatenare chissà quali polemiche e supposizioni?

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