La Nuit prima di Pasqua

Domani alle 18.30 l'inaugurazione della prima Personale di pittura del giovane artista Giancarlo Micaglio, che continuerà fino al 30 aprile a Lecce presso il Salento Showroom

“Sono molti gli artisti che mi trasmettono emozioni: da Van Gogh, Chagall a Mirò, è come se fossero dei padri, come se facessero parte della mia famiglia. Mi ispiro a loro”. Commenta così, con queste parole il suo esordio. Giancarlo Micaglio il suo nome, giovane pittore di Martano, che sulle orme di Schiele e Basquiat ci regala la sua prima vera mostra, proprio agli albori pasquali. Domani, vigilia di Pasqua, si terrà, infatti, l'inaugurazione della sua prima personale di pittura con ingresso libero, alle ore 18.30 presso il Salento Showroom in via Regina Isabella (Angolo Chiesa S. Irene) a Lecce e continuerà fino al 30 aprile. “Sia Schiele, che Basquiat mi trasmettono molto, le loro opere riemergono spesso nella mia mente, per questo spesso in maniera automatica nei miei dipinti vi sono riferimenti al loro operato”. Spiega così Giancarlo Micaglio l'itinerario delle venti tele in mostra, dal titolo La Nuit. Un giovane ventisettenne, la cui mente è piena di immagini, slogan pubblicitari, insegne, manifesti, etichette, foto e copertine. “Siamo nel mezzo di un bombardamento continuo per la nostra percezione -chiarisce, infatti, Micaglio- e tutto ciò, consciamente o no, lo incameriamo nella nostra memoria e all’improvviso, per un gioco strampalato di associazioni, queste immagini riemergono e si ripresentano modificate spesso dal tempo che hanno trascorso dentro di noi, a volte scariche a volte cariche della nostra essenza. Quando dipingo in automatico tiro fuori queste immagini”. Immagini, slogan, visioni e parole immerse nell'attualità del pittore salentino, riprodotte poi sulle sue tele, lessemi scritti, riscritti, evidenziati, cancellati, in un percorso attraverso il quale l'autore sceglie di dialogare per ridare un nuovo senso alle parole: “La parola PATATA scritta su di una tela non ha più il significato di patata, o meglio lo può avere ma probabilmente significa qualcos’altro, ci racconta qualcosa, che spesso non capiamo o che quasi sicuramente interpretiamo diversamente dal suo reale significato”. Tanti i volti dipinti da Micaglio e quando gli chiedo a chi appartengano, risponde: “Non credo di conoscere chi dipingo, decido di dipingere un volto e lo dipingo, poi ci divento amico e lo considero un compagno, io e lui stiamo per esprimere qualcosa. Diventiamo compagni di viaggio”.

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