Laureati al lavoro. Nel Salento è più difficile che in Italia

Lecce. Rapporto Almalaurea 2011: il tasso di occupazione dei laureati presso l’Ateneo salentino ad un anno, tre e cinque dal titolo è inferiore alla media nazionale

LECCE – Qual è la condizione occupazionale dei laureati dell’Università del Salento a un anno dal conseguimento del titolo? Uno spaccato dello scenario viene fornito dal tredicesimo Rapporto Almalaurea, che ha riguardato 400mila laureati a livello nazionale e 4.600 laureati dell’Ateneo salentino. L’analisi conferma un quadro occupazionale complessivamente in difficoltà seppure con un’intensità minore rispetto a quella dell’anno passato. Persiste dunque la crisi, in un contesto in cui i segnali di ripresa dell’economia a livello mondiale vedono l’Italia con tassi di crescita ridotti; permangono forti incertezze sulle prospettive dell’occupazione e particolarmente sugli squilibri che penalizzano le donne, il Mezzogiorno e, soprattutto, i giovani. // I laureati alla prova lavoro L’indagine ha coinvolto 2.391 laureati triennali e 1.018 laureati specialistici biennali usciti dall’Università del Salento nel 2009 e intervistati dopo un anno, nel 2010. Il tasso di occupazione dei neolaureati triennali dell’Università del Salento è pari al 30%, un valore inferiore alla media nazionale (46%) dovuto all’elevatissima quota di chi continua gli studi. Tra gli occupati triennali dell’Università del Salento, infatti, solo il 13,4% è impegnato esclusivamente al lavoro, mentre il 16,4% coniuga la laurea specialistica con il lavoro. Chi continua gli studi con la laurea specialistica è il 75%: il 58,5% è impegnato esclusivamente nella laurea specialistica, mentre, come si è detto, il 16,4% studia e lavora. Nove laureati triennali dell’Università del Salento su cento non lavorando e non essendo iscritti alla laurea specialistica, si dichiarano alla ricerca di lavoro. Il lavoro stabile (contratti a tempo indeterminato e lavoro autonomo) coinvolge, a un anno dalla laurea, 32 laureati su cento di primo livello dell’Università del Salento, meno della media nazionale (39%). Il lavoro atipico (contratti a tempo determinato, collaborazioni, ecc.) coinvolge 41 laureati su cento dell’Università del Salento; è il 43% nel complesso dei laureati. Il guadagno (sintesi tra chi lavora esclusivamente, la maggioranza, e chi studia e lavora) si attesta su valori inferiori alla media nazionale: a un anno dalla laurea i laureati di primo livello dell’Università del Salento guadagnano 705 euro mensili netti contro 982 euro del complesso. // I laureati specialistici a un anno dalla laurea A dodici mesi dalla conclusione degli studi, risulta occupato il 40%; un valore inferiore alla media nazionale del 56%. Il 15% dei laureati continua la formazione (a livello nazionale è il 16%). Chi cerca lavoro è il 45% dei laureati specialistici dell’Università del Salento, contro il 28,5% del totale laureati. A un anno dalla laurea, il lavoro è stabile per 32 laureati su cento dell’Università del Salento, un valore di poco inferiore alla media nazionale (35%). Il lavoro atipico coinvolge il 51% dei laureati specialistici del Salento (è il 46% nel complesso degli specialistici biennali). Il guadagno è inferiore alla media nazionale: 897 euro mensili netti, contro i 1.078 del complesso dei laureati specialistici. // Il mercato del lavoro nel medio periodo: occupazione a tre e cinque anni dal titolo Con il trascorrere del tempo dal conseguimento del titolo, le performance occupazionali migliorano. Per la prima volta vengono indagati i laureati biennali specialistici dell’Università del Salento a tre anni dal titolo: sono 466 quelli coinvolti nell’indagine, con un tasso di risposta dell’86%. Il 65% è occupato; a livello nazionale il tasso di occupazione è del 75%. Il 13% risulta ancora impegnato nella formazione. Chi cerca lavoro è il 22% contro il 13% del complesso dei laureati. La quota di occupati stabili cresce apprezzabilmente (oltre 17 punti percentuali) tra uno e tre anni dal titolo, raggiungendo il 49% degli occupati (la media nazionale è del 62%). Le retribuzioni nominali arrivano, a tre anni, a 1.101 euro mensili netti (è di 1.313 a livello nazionale). Le condizioni di lavoro migliorano ancora nel tempo: i laureati dell’Università del Salento del 2005 (sono 716 laureati pre-riforma quelli indagati, con un tasso di risposta del 77%), intervistati dopo cinque anni, raggiungono un tasso di occupazione del 75%. La stabilità coinvolge il 63,5% dei laureati e il guadagno è di 1.146 euro mensili netti; a livello nazionale è di 1.321.

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