Sembra, obiettivamente, non avere alcun senso la ricerca del progresso, con impiego di studi e fatiche per decenni, se non, addirittura, nell’arco d’intere generazioni, oltre che con correlati, considerevoli costi finanziari, laddove, poi, basta solo un attimo, un evento eccezionale, un incidente e si debba percepire e toccare con mano che, nel cuore di strabilianti e rivoluzionarie conquiste e realizzazioni, si annidano, subdolamente, termini e realtà a dir poco contraddittori. Dopo una lunga serie di missioni preliminari, nell’ormai lontano luglio 1969, sì coronò il sogno di metter piede sulla luna, con il dichiarato doppio obiettivo di compiere un’esplorazione meramente umana e, magari, di sfruttare “minerariamente” il satellite. Fra USA, Russia, Cina, Giappone, Agenzia Spaziale Europea, quanti miliardi spesi! E però, sostanzialmente, si è tuttora fermi agli storici passi di Amstrong. Da molto tempo, sono in corso anche iniziative mirate all’esplorazione del pianeta Marte, a oggi alcune dozzine di tentativi, in gran parte, peraltro, falliti. Ovviamente, ancora notevoli investimenti di risorse. Tuttavia, pazienza, la scalata di vette di civiltà viepiù alte richiede costi e tempi. Sennonché, al cospetto dell’immane terremoto e dello tsunami recentemente abbattutisi sul Giappone, ecco arrivare, da parte di qualche scienziato, l’informazione che, nel nocciolo della tristemente famosa centrale nucleare di Fukushima, sono contenuti alcuni chilogrammi di plutonio. Aspetto più inquietante, detta sostanza è diabolicamente tossica e pericolosa, al punto che un solo grammo può essere letale per un milione di persone e, moltiplicando, un chilogrammo annienterebbe, quindi, un miliardo di esistenze. Eppure, di un “dettaglio” così catastrofico, mai si era parlato o fatto cenno prima d’adesso. Sconcerto, sgomento, paura? O proprio un’apocalisse alle viste? Sia come sia, non è un bel vivere. Lecce, 19 marzo 2011 Rocco Boccadamo
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