'Happy marriage': richiesto il rinvio a giudizio

Lecce. Avrebbero promosso un'organizzazione dedita alla falsificazione di certificati per matrimoni fittizi al fine di ottenere i permessi di soggiorno

Avrebbero promosso, a vari livelli, un'organizzazione dedita alla falsificazione di certificati per matrimoni fittizi con italiani al fine di ottenere i permessi di soggiorno a extracomunitari. Per questo Il pm Giuseppe Capoccia ha chiesto rinvio a giudizio per tutti gli indagati. 28 febbraio 2011 – 'Happy marriage': fermato latitante Youness Nadori, 37enne di nazionalità marocchina, da tempo residente in Italia, è stato arrestato dai carabinieri di Nardò. Il suo nome era emerso nell’ambito dell'operazione “Happy Marriage”, grazie alla quale era stato scoperto un giro di documenti falsi che attestavano matrimoni inesistenti con cittadini italiani per ottenere il permesso di soggiorno. L'indagine, della squadra mobile di Lecce, portò, ai primi di agosto 2010, all’emissione di 10 ordinanze di custodia cautelare a carico di cittadini marocchini e di un legale leccese. 11 agosto 2010 – Lecce: operazione di Polizia “Happy Mariage” di Andrea Morrone Matrimoni fittizi certificati, a scapito di ignari salentini, per ottenere il permesso di soggiorno per motivi di famiglia da parte di cittadini extracomunitari. E’ questo l’inquietante quadro che emerge da una brillante e articolata operazione della Squadra Mobile di Lecce, diretta dal dottor Annino Gargano, denominata “Happy marriage” (matrimonio felice n. d. r.), che ha portato all’alba di ieri, in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip del Tribunale di Lecce Carlo Cazzella su richiesta del pm Giuseppe Capoccia, a sei arresti. Si tratta di cinque persone di nazionalità marocchina, tra cui anche una donna, e di un avvocato leccese di 39 anni, Gianluca Starace, già coinvolto ed arrestato nel 2007 nell’ambito di una vicenda analoga, il cui iter giudiziario non si è ancora concluso. Per tutti l’accusa è di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina di cittadini extracomunitari attraverso la predisposizione di falsa documentazione. Proseguono intanto le ricerche finalizzate alla cattura di altri quattro cittadini extracomunitari sfuggiti all’arresto perché da tempo allontanatisi dalla provincia di Lecce. Le indagini, iniziate nella seconda metà del 2009, nascono da una serie di controlli effettuati ciclicamente sulle dichiarazioni presentate da cittadini extracomunitari per ottenere i permessi di soggiorno. L’attenzione degli investigatori si è concentrata in particolare su alcune autocertificazioni di convivenza, e i relativi certificati matrimonio, presentati da soggetti di origine magrebina. Documenti risultati poi completamente fasulli, così come i matrimoni. I controlli effettuati presso gli indirizzi forniti nelle richieste, infatti, hanno permesso di appurare che quelli presenti nei certificati erano nomi di donne (e in due casi di uomini) di Lecce, Surbo e Copertino, completamente all’oscuro della vicenda, oltre che già sposati, in alcuni casi anche con figli. Tra le persone coinvolte anche una ragazza affetta da disturbi psichici e per questo data in affidamento alla zia. Alla donna sarebbe stato fatto credere che il matrimonio era avvenuto realmente, seppur in gran segreto. Secondo l’ipotesi accusatoria sarebbe proprio Starace la vera mente organizzativa e il principale promotore della attività illecita. L’avvocato leccese avrebbe utilizzato in maniera fraudolenta alcuni documenti acquisiti proprio grazie alla sua professione. In un caso, ad esempio, i nomi adoperati farebbero riferimento ad alcuni testimoni di un processo per risarcimento danni scaturito da un incidente capitato ad una bambina in un parco di Surbo. Una volta acquisiti tutti i documenti necessari, Starace avrebbe agito cambiando sui certificati, in modo anche grossolano, lo stato civile delle ignare vittime. “Le modalità dell’azione – scrive senza mezzi termini il gip nell’ordinanza di custodia cautelare –, compiuta in maniera sistematica e con notevole astuzia, mettono in risalto un personalità bieca e altamente negativa, incline alla frode e all’esercizio senza scrupoli della nobile professione forense, infangata e disonorata nei suoi principi fondamentali”. Saranno le indagini dovranno ancora in corso a stabilire in che modo il professionista salentino sia entrato in contratto con questi suoi particolari clienti in cerca di permesso di soggiorno. “I controlli sono serrati, fitti e capillari – ha commentato il questore di Lecce Antonino Cufalo – e riguardano non soltanto le attività che conseguono lo sbarco dei clandestini, ma anche le attività che sono connesse alla loro regolarizzazione sul territorio nazionale. L’ultima operazione evidenzia in maniera particolare l’attenzione che la questura di Lecce in tutte le sue articolazioni pone verso il fenomeno dell’immigrazione clandestina”.

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