Dia. Sequestrati terreni riconducibili a Giovanni Tredici

Lecce. Il provvedimento è stato disposto al fine di recuperare la somma di 150mila euro derivante dalla vendita di prodotti agricoli

La Direzione investigativa antimafia di Lecce ha proceduto al sequestro “per equivalente” di sette appezzamenti di terreno riconducibili a Giovanni Tredici, 41enne di Copertino ritenuto dagli investigatori un elemento con forti legami con la criminalità organizzata salentina e già condannato per associazione per delinquere semplice, estorsione, rapina, porto e detenzione di armi. Il sequestro è stato disposto al fine di recuperare la somma di 150mila euro derivante dalla vendita di prodotti agricoli, per lo più angurie, coltivati sui fondi oggetto di un precedente sequestro a suo carico. Il provvedimento di sequestro odierno, infatti, segue quello di confisca emesso, ai sensi della normativa antimafia, dalla prima sezione penale del Tribunale di Lecce, su proposta del direttore della Dia, il generale dell’Arma dei carabinieri, Antonio Girone, ed eseguito il 18 giugno dell’anno scorso, dopo che le articolate indagini patrimoniali svolte dalla sezione operativa di Lecce, evidenziarono una manifesta sproporzione tra gli esigui redditi dichiarati da Giovanni Tredici e l’ingente patrimonio a lui riconducibile. Un vero impero economico costituito da beni immobiliari, otto appartamenti, 40 terreni per complessivi 42 ettari, che si trovano nei territori di Copertino, Galatina e Lequile, nel Salento, e due conti bancari, per un valore complessivo di quattro milioni di euro. A gennaio di quest’anno per Tredici era stato emesso un nuovo provvedimento, questa volta di confisca degli stessi beni già sequestrati a giugno scorso. Tredici, inoltre, è stato sottoposto alla misura della sorveglianza speciale di pubblica sicurezza con obbligo di soggiorno nel comune di residenza per la durata di tre anni. Articolo correlato Antimafia: la Dia di Lecce gli confisca case, terreni e conti bancari (20 gennaio 2011)

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