Assegni di cura on line. La Puglia va in tilt

Bari. Tecnici comunali impreparati e staff di Ambito non organizzati per tempo. Pensato per snellire le procedure, l’obbligo di presentazione delle domande per via telematica ha di fatto bloccato il sistema di richiesta-erogazione dei contributi

BARI – Procede molto a rilento, in Puglia, la procedura amministrativa per la valutazione delle domande e per la formazione delle graduatorie definitive relative all’erogazione dei contributi per assegno di cura ed assistenza indiretta personalizzata per l’anno 2010. L’obbligo di invio telematico delle domande, finalizzato ad uno snellimento del procedimento e ad una riduzione dei tempi necessari, ha di fatto mandato in tilt il sistema di richiesta-erogazione del versamento, al punto che l’assessorato al Welfare ha fatto sapere di voler valutare con le organizzazioni sindacali e con l’Anci l’opportunità di non avviare subito la seconda annualità di assegni, perché l’eventuale riapertura dei termini per la presentazione delle domande potrebbe disorientare gli utenti e sovraccaricare di lavoro gli uffici comunali. Il contributo economico dell'Assegno di cura è rivolto a persone non autosufficienti e ai loro nuclei familiari che si impegnano ad assistere a casa, affrontandone i costi, persone non autosufficienti che altrimenti dovrebbero affidarsi a strutture di ricovero. La dotazione finanziaria messa a disposizione dalla Regione Puglia è di 15 milioni di euro. Il contributo previsto è pari a 500 euro mensili, per un massimo di 6mila euro annui, per nucleo familiare e per persona non autosufficiente. L'assistenza indiretta personalizzata per persone in condizione di non autosufficienza gravissima e loro nuclei familiari è destinato alla realizzazione dei cosiddetti “Progetti per la vita indipendente”. Il contributo può essere erogato a integrazione del reddito del nucleo familiare che assicura assistenza continuativa a congiunti che si trovano in condizioni di non autosufficienza gravissima, avendo scelto di far proseguire la permanenza a domicilio in alternativa al ricovero in struttura residenziale. In forma di contributo mensile, questa misura di sostegno è destinata al familiare “care giver” oal care giver privato individuato dalla famiglia (una sorta di assistente familiare), che risulti quotidianamente impegnato nelle attività di aiuto e supporto alla persona in situazione di non autosufficienza gravissima. Rispetto al monitoraggio effettuato, la maggior parte degli Ambiti territoriali stimano che per chiudere entrambi i procedimenti sia necessario un periodo di tempo compreso tra i tre e i sei mesi. Tra le cause che gli Ambiti territoriali hanno addotto per motivare il grave ritardo che quasi tutti i Comuni stanno facendo registrare, compaiono in primis le ristrette dotazioni di personale da dedicare a questa procedura e l’assenza di un coordinamento efficace dell’ufficio di Piano in ciascun Ambito. Seguono le numerose segnalazioni rispetto all’approssimazione con cui i patronati e gli altri sportelli sociali avrebbero supportato la compilazione delle domande, con numerosi errori nell’inserimento on line dei moduli, e la scarsa dimestichezza di molti operatori con la piattaforma informatica, realizzata proprio per alleggerire il carico di lavoro degli uffici, ma che nei fatti si sarebbe misurata con una scarsa alfabetizzazione informatica di molti degli operatori comunali. Chiamati a gestire le fasi di istruttoria e di valutazione, questi avrebbero spesso avuto a che fare con l’inserimento dei punteggi e la successiva correzione dei dati inseriti in modo errato in sede di domanda. In tutto sono 31.621 le domande pervenute in Puglia per accedere al beneficio dell'assegno di cura. Di queste il 48% è stato istruito dal punto di vista amministrativo, documentale e fiscale, mentre solo il 18,6% è stato già valutato in sede di Unità di valutazione multidimensionale (Uvm), ovvero l’équipe multidisciplinare che ha il compito di analizzare da più punti di vista le domande presentate. Diversa la situazione per l'assistenza indiretta personalizzata. In questo caso, le domande pervenute sono 8.720, al netto delle domande intestate a utenti che hanno presentato domanda anche per l’assegno di cura. In questo caso, il 32% è stato istruito a livello amministrativo e solo il 7% in sede di Uvm. In Puglia, l'unico ambito ad aver completato l'intero iter istruttorio su entrambe le procedure è quello di Molfetta. Nella maggior parte dei casi l'organizzazione del lavoro ha privilegiato la procedura dell'assegno di cura, preferendola, in termini temporali, a quella dell'assistenza indiretta personalizzata, anche considerando che la Regione Puglia a giugno scorso ha liberato per primi gli elenchi dei richiedenti l’assegno di cura al fine di dare avvio all’istruttoria. “Su tutto crediamo che spicchi la forte inadeguatezza della rete delle Unità di valutazione multidimensionale – ha sottolineato Francesca Zampano, dirigente dell’Ufficio Integrazione sociosanitaria – che in questa circostanza ha mostrato tutti i suoi limiti, con un piccolo numero di Ambiti in cui le Uvm erano già formalmente costituite e già operanti a pieno regime. Nella gran parte dei distretti, le Uvm prima dell’estate 2010 o non esistevano neppure formalmente oppure non lavoravano a pieno regime, e dunque il vincolo della valutazione delle domande per la gravità delle condizioni di non autosufficienza ha messo in sofferenza molti territori”. “Abbiamo voluto capire nel dettaglio, Ambito per Ambito, dove fossero le criticità – ha spiegato l'assessore regionale al Welfare Elena Gentile – perché, con questa nuova fase delle due misure, abbiamo sperimentato modalità differenti che, nonostante le difficoltà, reputiamo certamente più snelle delle precedenti e senza dubbio più efficaci nella capacità di selezione delle persone più gravemente non autosufficienti, se pensiamo che in alternativa avremmo dovuto utilizzare, come già in passato, le dichiarazioni di invalidità, che sono del tutto inadeguate a selezionare profili di gravità della non autosufficienza. Ci aspettiamo che gli Uffici di Piano, ma soprattutto i Distretti sociosanitari, sappiano dare una svolta operativa veloce e pronta, per dare risposta a migliaia di cittadini e di cittadine pugliesi in grave situazione di bisogno”. L’assessora ha annunciato che a breve sarà emanata una nota circolare che richiami tutti i Comuni ad accelerare le procedure di istruttoria e valutazione delle domande, per assicurare l’accesso in tempi brevi ai contributi economici a tutti gli aventi diritto. Intanto l’assessorato comincerà a liquidare le risorse già assegnate agli Ambiti territoriali, man mano che gli stessi completeranno le procedure, e quindi il primo ad essere finanziato sarà l’Ambito di Molfetta, a cui seguiranno diversi altri ambiti territoriali del nord-barese, del tarantino e del barese.

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