La Polizia sgomina un'associazione a delinquere. Otto gli arresti. Perquisizioni in Calabria e Puglia
Alle prime luci dell’alba di questa mattina, è stata ultimata una vasta operazione della Polizia di Stato che ha visto impegnati i poliziotti delle Squadre Mobile di Lecce, Cosenza e Brindisi, nelle fasi di cattura ed esecuzione di un Ordinanza di custodia cautelare personale emessa – su richiesta della Procura della Repubblica di Cosenza – dal Giudice per le Indagini preliminari del Tribunale di Cosenza nei riguardi di 8 indagati (tutti italiani) ritenuti, a diverso titolo, responsabili di aver promosso una stabile associazione per delinquere finalizzata al favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione. Gli arresti e le numerose perquisizioni – eseguite anche a Lametia Terme, Brindisi e Lecce con l’ausilio dei poliziotti delle Squadre Mobili indicate e e del Commissariato di P.S. Lametia Terme – hanno interessato 8 persone, di cui 4 incensurati. Nei confronti di quattro degli otto destinatari della misura cautelare stamani notificata, il Gip. del Tribunale di Cosenza – aderendo alle richieste della Procura della Repubblica di Cosenza – ha contestato il reato di associazione per delinquere (416 c.p.) mentre nei confronti degli altri quattro l’accusa è di concorso in sfruttamento e favoreggiamento della prostituzione Fra gli otto arrestati – oltre ad una coppia di coniugi brindisini- figurano anche tre soggetti che operano come agenti nel settore immobiliare. L’attività investigativa, avviata nel 2009, trae origine da un semplice esposto presentato alla Questura di Cosenza dall’Amministratore di un condominio, ubicato in Rende (CS), i cui condomini, stanchi del continuo andirivieni di persone all’interno del predetto stabile, e tanto anche notte tempo, decidevano di presentare formale denuncia. Mirati servizi di osservazione e controllo, operati dai poliziotti consentini, permettevano di verificare la veridicità della notizia ed acquisire utili elementi investigativi nei riguardi degli odierni indagati. Inoltre, il racconto di alcuni clienti delineava sufficientemente il quadro investigativo. Generiche offerte di massaggi sistematicamente pubblicate su alcuni quotidiani locali, nascondevano in realtà proposte di sesso a pagamento. Successivi controlli effettuati all’interno delle “case di appuntamento” permettevano ai poliziotti non solo di documentare l’effettivo esercizio della prostituzione – a tal riguardo decisivi erano alcuni controlli che consentivano l’identificazione di donne, in prevalenza, sud americane ed italiane, ed il sequestro di materiale inequivocabilmente destinato all’esercizio della prostituzione – ma consentivano di acquisire tutta una serie di informazioni essenziali per risalire agli organizzatori dell’associazione. Si identificavano, pertanto, coloro che, selezionate le prostitute, individuavano gli appartamenti ove collocarle provvedendo al loro accompagnamento, dotandole di telefoni da utilizzare alla bisogna, nonché fornendo i riferimenti di alcune carte ricaricabili poste pay su cui effettuare i versamenti a favore degli organizzatori. Il ricorso poi ad operazioni di intercettazioni telefoniche – disposte dal Gip del Tribunale di Cosenza su richiesta della Procura della Repubblica di Cosenza – permetteva quindi di documentare ulteriormente la rete di assistenza predisposta per l’avvio e l’esercizio, a pieno regime, delle case di prostituzione individuate. Inoltre, dalle investigazioni emergevano relazioni d’affari fra gli organizzatori dell’associazione criminale e i soggetti operanti “nel settore immobiliare” (di Cosenza, Lametia e Lecce) che procacciavano – secondo le esigenze indicate dai promotori – le abitazioni da destinare alle prostitute. Questa mattina i poliziotti della Squadra Mobile di Cosenza, su disposizione del Tribunale di Cosenza Ufficio Gip e su richiesta dalla Procura della Repubblica di Cosenza, hanno sottoposto a sequestro preventivo l’Agenzia immobiliare “Solo affitti” con sede in Rende di cui è contitolare C. M., destinatario dell’Ordinanza degli arresti domiciliari. Nel corso delle indagini emergevano precisi profili di responsabilità penale per il reato di favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione in capo anche ai proprietari di due abitazioni da loro consapevolmente locate – dietro un corrisposto canone di locazione fortemente maggiorato – a prostitute. Lo scorso anno, i poliziotti della Squadra Mobile di Cosenza sequestravano diversi appartamenti ubicati nel capoluogo bruzio Destinatari di ordinanza cautelare: 1. Anna Casamassima, classe 67 di Brindisi (con precedenti specifici). Arresti in carcere. Organizzatrice e promotrice dell’associazione per delinquere, con il compito di contattare i referenti di zona per individuare le abitazioni, di locare le abitazioni, di pagare le spese, di provvedere alla rotazione delle donne, con cui manteneva i contatti, di contattare gli agenti immobiliari. 2. Andrea Zonno, classe 66 di Brindisi, marito della Casamassima (con precedenti specifici). Arresti in carcere. Organizzatore e promotore dell’associazione per delinquere, con il compito di contattare i referenti di zona per individuare le abitazioni, di locare le abitazioni, di pagare le spese, di provvedere alla rotazione delle donne, con cui manteneva i contatti, di contattare gli agenti immobiliari. 3. Rosa Barbaro di Brindisi, classe 46, con precedenti penali. Arresti in carcere. Organizzatore e promotore dell’associazione per delinquere, con il compito di contattare i referenti di zona per individuare le abitazioni, di locare le abitazioni, di pagare le spese, di provvedere alla rotazione delle donne, con cui manteneva i contatti, di contattare gli agenti immobiliari 4. Domenico Polito di Cosenza, classe 32, con precedenti per truffa. Arresti domiciliari. Partecipe all’organizzazione con il compito di portare alle prostitute derrate alimentari, di consegnare le chiavi degli appartamenti, di raccogliere i soldi delle prostitute e poi versarli a mezzo postepay alla Casamassima Ai soggetti sopra richiamati è stato contestato anche il reato di associazione per delinquere finalizzata allo sfruttamento della prostituzione 5. P. N. di Cosenza, classe 69, incensurato, titolare di un appartamento, Arresti domiciliari. Contribuiva in concorso con i primi tre all’avviamento e direzione di una casa di prostituzione favorendo l’organizzazione alla quale locava l’ appartamento di sua proprietà consapevole che vi si sarebbe esercitata la prostituzione e percependo per questo il doppio della somma di fitto prevista. 6. P. A. del Sud Africa, classe 75 di Lametia Terme, con precedenti penali Arresti domiciliari. Contribuiva in concorso all’avviamento e direzione di una casa di prostituzione in Nicastro favorendo l’organizzazione poiché, consapevole che vi si sarebbe esercitata la prostituzione, provvedeva alla variazione dei termini di contratto di locazione di un appartamento presso cui alloggiate le prostitute. 7. C. E. di Vibo Valentia, classe 75, incensurato Arresti domiciliari. Contribuiva in concorso all’avviamento e direzione di case di prostituzione in Cosenza e Rende favorendo l’organizzazione alla quale consapevolmente procacciava, attraverso la sua Agenzia “Solo Affitti” di Rende immobili destinati all’esercizio della prostituzione. 8. Z. M. di Lecce, classe 76, incensurato. Arresti domiciliari. Contribuiva, in concorso, all’avviamento e direzione di una casa di prostituzione favorendo l’organizzazione alla quale consapevolmente procacciava un appartamento in Lecce destinato all’esercizio della prostituzione In tutto la Procura della Repubblica di Cosenza ha indagato 10 persone.
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