“Il documento – spiega l’assessore Stefàno – è il frutto di un lavoro effettuato da tutte le Regioni, per definire una posizione condivisa sul sistema agricolo italiano”
Consegnato al Parlamento europeo il documento sulla Politica agricola comunitaria post 2013 predisposto e approvato all’unanimità dalla Conferenza delle Regioni e Province Autonome. La consegna formale è avvenuta oggi a Bruxelles, dove l’Assessore della Regione Puglia Dario Stefàno, in veste di coordinatore della Commissione Politiche Agricole, ha incontrato il presidente della Commissione Agricoltura e Sviluppo Rurale del Parlamento europeo, Paolo De Castro. “Il documento – spiega l’assessore Stefàno – è il frutto di un lavoro effettuato nei mesi scorsi con tutte le Regioni, al fine di definire una posizione comune e condivisa del sistema agricolo italiano, nell'ottica di un rafforzamento del peso dell'Italia nel negoziato sulla nuova Politica Agricola Comune europea”. “La definizione delle nuove regole – continua Stefàno – avrà infatti un peso determinate non solo per il futuro del comparto agricolo, ma in una ottica generale di sviluppo del Paese, per questo le Regioni hanno voluto fissare i temi portanti e innovativi che dovrà avere la nuova Pac dopo il 2013. “Tra i più importanti – prosegue – innanzitutto la necessità di prevedere maggiori risorse da destinare al comparto per affrontare le nuove sfide globali o, quantomeno, della conferma dell'attuale budget complessivo”. Il documento sottolinea inoltre tra le priorità: la richiesta che i pagamenti diretti vadano agli agricoltori attivi ed in virtù di ciò che si impegnano a fare e non sullo status storico; l'individuazione di nuovi strumenti di sostegno al reddito degli agricoltori, come la creazione di un fondo anticiclico in grado di intervenire nelle situazioni di crisi del settore, ma anche di nuovi strumenti assicurativi; l'ispirazione di una strategia comune a tutti i fondi erogati nel settore per migliorare le sinergie e ridurre gli attuali problemi di demarcazione; la creazione di una componente agricola ben organizzata, proseguendo e migliorando la esperienza delle OP, ma in tutte le filiere; la definizione di regole che sostituiscano quelle delle varie Ocm in graduale eliminazione; interventi tesi a favorire le esportazioni e dare garanzie ai produttori e ai consumatori europei attraverso il riconoscimento di una maggiore reciprocità commerciale; garantire migliori e più efficaci ed omogenee regole, ma anche adeguate risorse finanziarie per la realizzazione dei controlli in tutti gli Stati membri; una maggiore flessibilità e una significativa semplificazione dei processi per l'attuazione delle politiche agricole, rivedendo anche le attuali regole sull'utilizzo delle risorse finanziarie, con l'introduzione di norme di flessibilità finanziaria all'interno dei singoli Stati membri. “Il nostro obiettivo – conclude Stefàno – forti del ruolo e delle deleghe che ci attribuisce il Titolo V della Costituzione e che il mondo agricolo ci chiede di esercitare, è recuperare all’Italia una linea autorevole e condivisa. Il negoziato per la definizione della nuove regole si è avviato formalmente il 17 novembre scorso, è necessario rafforzare la posizione dell’Italia, che abbiamo cercato di rappresentare al meglio con questo documento, con l’auspicio che vengano accolte le aspettative e le speranze del mondo agricolo italiano”.
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