Secondo il consigliere regionale, il presidente Vendola avrebbe un atteggiamento di scarsa attenzione nei confronti dei lavoratori del comparto
La sanità pugliese sarebbe un “girone infernale”. E’ questa la definizione che ne dà Salvatore Greco, coordinatore regionale de La Puglia prima di tutto, che contesta all’Amministrazione regionale scarsa attenzione nei confronti dei tanti lavoratori del comparto. “Ognuno – aggiunge Greco – fa e dice quello che gli pare: Asl che danno seguito alle previsione del piano di lacrime e sangue senza attendere l'ok della commissione consiliare, esponenti della maggioranza che provano a evitare il peggio, internalizzandi illusi, stabilizzandi abbandonati a se stessi per un blocco del turn over tutto da verificare”. “In tutto questo – continua – Vendola prosegue il suo tour elettorale dopo aver guidato una inutile manifestazione a Roma. La seduta del Consiglio regionale, l'ordine del giorno approvato e il presunto mandato a trattare con il governo nazionale – continua Greco – si sono presto infranti contro la ribadita disponibilità del ministro Fitto a una trattativa, come dire che portare i lavoratori internalizzandi a Bari e poi a Roma non serviva ad altro se non a far vedere che la giunta regionale che li ha messi in condizione di difficoltà ora prova a rimediare: la verità è nota e sta nella attesa della decisione della Corte costituzionale, nelle more della cui sentenza nessuna soluzione può avere alcun senso”. Nella condizione di profonda confusione evidenziata da Greco, Vendola manterrebbe un atteggiamento di scarso interesse, essendo occupato – è il parere del consigliere – a proseguire con il proprio tour elettorale: “A questo fa da contraltare il sostanziale disinteresse che Vendola mostra nei confronti delle centinaia di medici e infermieri che nei prossimi mesi vedranno scadere il proprio contratto di lavoro con le Asl a causa del blocco del turn-over disposto con una legge regionale fino al 2012: un blocco che fa comunque salve le situazioni di emergenza e la necessità di coprire i servizi essenziali, per cui un governo responsabile dovrebbe valutare la sua operatività nei confronti di questi lavoratori, 520 tra medici e infermieri nella sola provincia di Bari”. Ciliegina sulla torta, conclude Greco, sarebbe il caos che regna nelle Asl a proposito del vigore del Piano con cui saranno tagliati posti letto e ospedali. “Neppure su questo la giunta riesce a mettere in atto scelte chiare e univoche, con ripercussioni inevitabili sul servizio offerto ai cittadini e sulla dignità dei lavoratori le cui strutture saranno coinvolte nei tagli”.