L’Università dell’Aquila adotta l’IMID

La direzione scientifica del Centro di Campi Salentina in trasferta in Abruzzo

Il Comune e l’Università degli Studi dell’Aquila adottano il modello assistenziale interdisciplinare, integrato IMID, che ha corpo e cuore nel Centro IMID di Campi Salentina, e lo ufficializzano durante un meeting intitolato “Progetto IMID – Modello sanitario ‘integrato’ per la gestione dei disordini infiammatori immunomediati. I vantaggi umani e i benefici economici della interdisciplinarità”, che si terrà presso l’Aula “Stefanini” dell’Ateneo abruzzese, nella frazione di Coppito, sabato 15 gennaio, alle ore 9. In un momento di profonda crisi economica e nella particolare condizione di necessità della città dell’Aquila trova collocazione la proposizione del modello assistenziale innovativo nato nel Salento. Quello IMID (Immune Mediated Inflammatory Disorders) è un progetto socio-sanitario che trae origine dal principio per il quale medici ospedalieri e pazienti si impegnano a perseguire un obiettivo convergente ovvero un modello assistenziale efficace, efficiente ed economico, che possa prendere in carico un vasto numero di quadri patologici riferibili alle malattie infiammatorie croniche immunomediate e ambiente-correlate (IMID). A farsi portavoce della volontà di “esportare” il modello assistenziale sono stati proprio i pazienti. A raccogliere l’invito alla condivisione dell’esperienza già fatta in Puglia sono stati, invece, il Comune e l’Università degli Studi dell’Aquila, che peraltro sarà destinataria di un riconoscimento nell’ambito del Premio IMID 2011. Da qui nasce l’organizzazione del meeting durante i quale il Gruppo IMID, guidato dal direttore scientifico, Mauro Minelli, presenterà il modello ad una platea composta da studenti universitari, politici, docenti e operatori del comparto socio-sanitario. Il meeting sarà presieduto dal rettore dell’Università dell’Aquila, Ferdinando di Orio, e si svolgerà alla presenza dei direttori scientifici, Maria Grazia Cifone, preside della Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università dell’Aquila, e Alfredo Tursi, già direttore della cattedra di Immunologia clinica e Allergologia dell’Università degli Studi di Bari.

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