Finalmente Lecce – Bari. Imponenti le misure di sicurezza predisposte dal Comitato per l’ordine pubblico e la sicurezza e che verranno attuate a cura delle Forze di polizia territoriali e dei Reparti di rinforzo della polizia di Stato, dei carabinieri e della guardia di finanza. Oltre mille gli agenti impegnati
“Il sesso – scriveva Nick Hornby, grande narratore britannico e profondo conoscitore del calcio – pur essendo un’attività molto più piacevole di una partita di calcio, non può darti la stessa emozione di una vittoria nel derby all’ultimo minuto”. Una teoria sicuramente opinabile ma che racconta a pieno la magia del derby una parola speciale nell’immaginario di ogni tifoso, cinque lettere che raccontano novanta minuti di sogni e speranze, gioia o delusione, rabbia e amore. Il derby è spesso una partita difficile da dimenticare, qualcosa di cui continuare a parlare a lungo, arricchendo nel tempo i ricordi di particolari e sensazioni nuove. Perché, come ha scritto Osvaldo Soriano, superbo cantore del fùtbol: “La memoria ingigantisce ogni cosa”. Poco importa se quella tra Lecce e Bari sia una sfida tra formazioni reduci da un inizio stagione difficile, domani andrà in scena il gran derby della Puglia. Il calcio, un po’ come la vita, è capace di disegnare destini fatti di geometrie impensabili, e di far convergere in una gara le storie di due città e di un’intera regione. Quella di domani sarà certamente una confronto particolare, un derby inedito e pieno di componenti insolite. Dopo le polemiche, le attese e i timori della vigilia, il pubblico ci sarà e i tifosi biancorossi occuperanno l’intera Curva sud del “Via del mare”. Sicuramente sugli spalti sarà un tripudio di colori biancorossi e giallorossi, il confronto tra le due società e le due tifoserie, legate da una rivalità in fondo recente ma accesissima e tutta particolare. Una gara che manca da oltre due anni e mezzo e che ritrova il palcoscenico della massima serie dopo ben nove anni. Imponenti le misure di sicurezza predisposte dal Comitato per l’ordine pubblico e la sicurezza e che verranno attuate a cura delle Forze di polizia territoriali e dei Reparti di rinforzo della polizia di Stato, dei carabinieri e della guardia di finanza. Saranno oltre mille gli agenti impegnati. Sarà attuato anche un piano di viabilità finalizzato a garantire un più ordinato afflusso degli spettatori allo stadio, con la collaborazione dell’Anas, della Polizia Forestale e Provinciale, nonché delle Polizia Municipali interessate (Lecce, Trepuzzi, Monteroni, Squinzano e Surbo). Il piano prevede, in particolare, una uscita obbligatoria sulla S.S. 613, all’altezza dello svincolo per Squinzano per tutti gli autoveicoli diretti a Lecce, tranne che per la tifoseria barese che proseguirà sino allo svincolo Surbo/Trepuzzi, dove gli autoveicoli verranno instradati per una verifica del possesso dei tagliandi di ingresso allo stadio. I tifosi baresi saranno fatti proseguire sulla Statale 613 e lungo la tangenziale est fino allo stadio, mentre il rimanente traffico veicolare verrà avviato lungo altre arterie anche provinciali. Analogamente sarà chiusa al traffico, dalle ore 11 alle ore 19, nei due sensi di marcia, la tangenziale est dallo svincolo 8 (mercato ortofrutticolo) allo svincolo 1 (in direzione Brindisi). Sulla tangenziale ovest sarà realizzata un’uscita obbligatoria all’altezza dell’uscita n. 16. Nella stessa fascia oraria la strada provinciale Lecce-San Cataldo verrà inibita al traffico, in entrambi i sensi di marcia. Per garantire il rispetto delle restrizioni, saranno realizzati posti di controllo alla rotatoria del Viale Porta d’Europa (terminal Alitalia), nonché alla rotatoria della Via Taranto (altezza Motel Aloisi) e Piazza Palio. Le misure saranno attive nella fascia oraria sopra indicata sia in occasione dell’afflusso che del deflusso degli spettatori. La questura invita tutti gli spettatori a presentarsi con un congruo anticipo ai cancelli d’ingresso allo stadio allo scopo di permettere il regolare svolgimento delle attività di controllo. 3 gennaio 2010 – Lecce – Bari: sfida a porte aperte Il derby Lecce-Bari dell'Epifania sarà disputato con il pubblico sugli spalti. La decisione è stata ufficializzata al termine della riunione congiunta dei Comitati per l'ordine e la sicurezza pubblica di Bari e Lecce tenutasi nel pomeriggio nella prefettura del capoluogo regionale. E' stato pertanto revocato il provvedimento con il quale il Comitato leccese, lo scorso 29 dicembre, aveva disposto lo svolgimento del'incontro a porte chiuse per motivi di sicurezza. Ai tifosi del Bari in possesso di tessera del tifoso sarà destinata l'intera curva Sud: capienza di 6300 posti. 30 dicembre 2010 – Derby: Perrone scrive a Maroni Il sindaco di Lecce, Paolo Perrone, ha scritto oggi una lettera al ministro dell’Interno, Roberto Maroni, chiedendo che sia rivista la decisione di far disputare a porte chiuse il derby Lecce-Bari del 6 gennaio. “Occorre porre attenzione sul fatto che – scrive il primo cittadino – lo scorso 22 dicembre si è tenuta una riunione di un comitato tecnico che aveva deciso la disputa della gara con alcune severe condizioni. Ti chiedo di considerare nuovamente questa soluzione o altrimenti di fare in modo che almeno la tifoseria di casa, notoriamente tranquilla, possa assistere alla partita, permettendo l’acquisto del biglietto solo ai residenti a Lecce e provincia, visto che le informative sull’ordine pubblico che hanno determinato la decisione di ieri riguardano la presunta mobilitazione massiccia e incontrollata dei tifosi baresi, molti dei quali con cattive intenzioni. La decisione di far giocare il derby Lecce-Bari a porte chiuse – prosegue ancora – è una sconfitta per tutti. Le tribune vuote intorno al più importante evento calcistico in Puglia significano che lo sport passa in secondo piano davanti alla stupidità di qualche decina di individui che, di fatto, impediscono a migliaia di persone di godere di questo spettacolo. Significano che le città di Lecce e Bari, con le rispettive comunità, contano su tifoserie incivili, anzi le più incivili d’Italia, visto che mai è stata adottata una scelta di questo tipo da quando sono in vigore le nuove disposizioni contro la violenza negli stadi. Significano quindi che il territorio pugliese segna oggi un innegabile caduta di immagine. Significano infine che le Istituzioni sono impotenti davanti alla violenza e all’illegalità di chi si nasconde dietro alla passione sportiva per danneggiare con i suoi comportamenti l’intera società. Il primo cittadino ritiene che con una soluzione diversa “non sarebbe solo lo sport o la Puglia a salvare la faccia, ma – scrive – dimostreremmo che le Istituzioni possono costituire ancora un baluardo contro i violenti. Ti ringrazio per l’attenzione che dimostri su questa delicata vicenda”. Intanto, su Lecce -Bari a porte chiuse, lo “Sportello dei Diritti” pensa ad una class action se il 6 gennaio gli abbonati e chi già ha acquistato il biglietto non potranno assistere alla partita “La decisione di far disputare il prossimo derby Lecce – Bari a porte chiuse oltrechè apparire un esempio di quella che qualcuno, non a torto, ha definito 'repressione preventiva', se dovesse effettivamente portare all’impossibilità di accedere allo stadio, potrà essere foriera di danni contrattuali ed extracontrattuali per tutti i tifosi che avevano deciso di assisterVi. Così Giovanni D’Agata, componente del Dipartimento Tematico “Tutela del Consumatore” di Italia dei Valori e fondatore dello “Sportello dei Diritti”. Per queste ragioni, quindi, lo 'Sportello dei Diritti' sta già pensando alla possibilità di avviare una class – action all’indomani del 06 gennaio per tutti gli abbonati e per quei tifosi che hanno già acquistato il biglietto e che per ragioni “preventivamente stabilite” di ordine pubblico saranno costretti a restare a casa. Riteniamo, peraltro, che tale azione potrà anche servire a far avviare una seria riflessione sull’utilità della 'tessera del tifoso' che già al momento dell’inizio del campionato avevamo stigmatizzato e bollato oltrechè quale inutile strumento di schedatura di matrice dittatoriale anche quale ingegnoso, per non dire truffaldino mezzo economico – finanziario in quanto vera e propria 'carta di credito' appartenente ai circuiti internazionali bancari più noti che può essere utilizzata, quindi, anche per finalità strettamente commerciali e finanziari che vanno ben oltre la dichiarata volontà di controllare e perseguire i criminali”. 29 dicembre 2010 – Vertice sicurezza: il derby si giocherà a porte chiuse di Andrea Morrone All’apparenza è come se avessero perso tutti: gli sportivi, il calcio, la Puglia e soprattutto la tessera del tifoso. L’attesissimo derby tra Lecce e Bari, in programma il prossimo 6 gennaio, sarà disputato a porte chiuse. Una decisione clamorosa e inattesa, giunta al termine del vertice svoltosi in Prefettura ieri mattina a Lecce. “Di fronte alla situazione e i pericoli prospettati dagli organi tecnici preposti alla vigilanza e tutela dell’ordine pubblico della città – ha spiegato il Prefetto del capoluogo salentino, Mario Tafaro –, non si poteva che prendere atto della situazione e adottare tale provvedimento. Invito gli sportivi a mantenere la calma e ad accettare questa decisione che è finalizzata alla tutela della città e del territorio ed evitare che possano verificarsi situazioni di pericolo, come già successo nel 2008”. Una decisione che, secondo quanto si è appreso, lascia perplesso lo stesso ministro dell’Interno, Roberto Maroni. Le indicazioni del Casms, infatti, il Comitato che fornisce le disposizioni sull’accesso delle tifoserie agli incontri di calcio, erano state diverse ed inoltre la tessera del tifoso è stata introdotta anche per evitare che si arrivi a queste decisioni drastiche. Maroni, dunque, vuole vederci chiaro e nei prossimi giorni ascolterà il prefetto di Lecce per capire le motivazioni che hanno portato a questa scelta. Non è escluso che possano essere adottati in itinere nuovi provvedimenti in senso contrario a quello già adottato. Proprio la tessera del tifoso è uno dei punti cruciali della querelle. Si tratta, infatti, di un dispositivo di sicurezza (la cosiddetta direttiva Maroni) varato dal Ministero dell’Interno e attuato dai prefetti, che pertanto non possono aggirarlo in alcun modo. La soluzione, tanto sbandierata, di consentire l’accesso solo agli abbonati o i cittadini della provincia di Legge, finirebbe per inficiare tale dispositivo e contravvenire alle disposizioni emanate. Ad essere sconfitto non sarebbe la tessera ma lo Stato. Stadio per tutti (compresi i possessori della tessera), quindi, o per nessuno. La decisione di far giocare la gara a porte chiuse è in realtà l’ultimo passaggio di una vicenda che parte da lontano. Nel corso dell’ultimo derby disputato, correva il 17 maggio del 2008, ci furono incidenti e feriti. In quell’occasione ai tifosi biancorossi fu concessa l’intera Curva sud dello stadio. Dal settore dei supporters baresi ci fu un fitto lancio di fumogeni e bombe carta, che ferirono in maniera lieve alcuni tranquilli tifosi salentini presenti in Tribuna Est. A fine gara alcuni sostenitori del Bari invasero il terreno di gioco. Gli incidenti proseguirono anche all’esterno dello stadio, con le due tifoserie che entrarono in contato e furono disperse dai lacrimogeni sparati dalla polizia. Un centinaio, in tutto, i sostenitori leccesi e baresi denunciati e circa una decina i feriti. Dopo quel famigerato derby di maggio fu lo stesso sottosegretario all’interno, Alfredo Mantovano, a dichiarare: “E’ evidente che quello che è successo a Lecce impedirà ai tifosi baresi di compiere trasferte a Lecce per un bel po' di tempo”. A infiammare ancora di più la vigilia della partita, è arrivato poi un episodio accaduto il 22 dicembre scorso (anniversario della bruciante sconfitta nel derby subita dal Bari in casa per “0-4”), quando alcuni tifosi leccesi hanno affisso sulla recinzione dello stadio “San Nicola” uno striscione con la scritta: “Bari ti odio”. A soffiare sul vento delle polemiche ci ha pensato anche il presidente Pierandrea Semeraro dichiarando: “L'esperienza ci ha insegnato come fosse sbagliata la scelta di destinare l’intera curva sud ai tifosi baresi, abbiamo chiesto al prefetto di destinare loro esclusivamente il settore ospiti”. Immediata è arrivata la replica del dg del Bari Claudio Garzelli: “Siamo disponibili a collaborare per risolvere ogni problema di sicurezza in merito al derby. Restiamo però sorpresi della posizione del Lecce”. Nei giorni scorsi, infine, dalla questura di Bari sarebbe partita una dettagliata relazione che avrebbe descritto la partita come a “elevatissimo rischio”, sottolineando il concreto pericolo di un esodo di massa dal capoluogo verso Lecce e i relativi rischi. Una frangia di supporters biancorossi, inoltre, privi della tessera del tifoso, sarebbe partita per il Salento il giorno prima della gara per incontrarsi in un punto della provincia (molto probabilmente Torre dell’Orso) e preparare tutta una serie di incidenti e azioni di disturbo da attuare durante il derby. Questo dunque lo scenario allarmante che si è delineato negli ultimi giorni. Non bisogna dimenticare, infatti, come obiettivo principale delle forze dell’ordine sia quello di salvaguardare la sicurezza dell’intera cittadinanza, anche in virtù del fatto che la partita sarà disputata in occasione dell’Epifania. Imponente, in ogni caso, lo spiegamento di uomini e mezzi che presidieranno la città e tutte le vie di accesso. Forse è giusto che sia il calcio a cedere il passo alla sicurezza e non viceversa.
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