Non fattura prestazioni effettuate per la Asl di appartenenza, omettendo l’emissione del documento fiscale al fine di occultare il guadagno
La Guardia di Finanza di Tricase ha concluso una verifica in materia di spesa sanitaria. L’attività ha riguardato un medico operante nel così detto regime di “intramoenia allargata”. Il regime consente ai medici che svolgono la propria attività alle dipendenze delle Asl di esercitare la professione anche presso studi medici esterni alla struttura sanitaria pubblica, ma per conto della medesima. In pratica il professionista esercita la propria attività e percepisce un corrispettivo che viene fatturato dall’azienda pubblica la quale, a sua volta, ha diritto a ricevere una percentuale di detto corrispettivo, pari al 25%. In particolare, la Guardia di Finanza ha individuato un medico che, invece di fatturare le prestazioni effettuate per conto della Asl di appartenenza, ometteva l’emissione del documento fiscale per occultare alla propria Asl le prestazioni eseguite trattenendo il corrispettivo percepito per la visita espletata. Nel caso, il medico controllato nel corso dell’anno 2010 ha fornito diverse prestazioni senza emettere il previsto documento fiscale percependo, a fronte delle medesime, complessivi €.13.289,00. Tale comportamento configura l’ipotesi di reato di truffa, prevista e punita dall’art.640, comma 2°, del Codice Penale e, pertanto, lo stesso è stato denunziato, a piede libero, all’Autorità Giudiziaria competente e rischia: la reclusione da uno a cinque anni e la multa da €. 309,00 ad €. 1.549,00.