Ossia la rivoluzione copernicana nel rapporto tra il cittadino ed i tributi che egli versa nelle casse pubbliche
Vincenzo Barba: “Finalmente il Federalismo”. I cittadini avranno la possibilità di vedere direttamente il modo con cui i loro tributi vengono restituiti in servizi dalle locali classi dirigenti. E potranno, così, immediatamente, giudicarle con lo strumento più democratico che esiste: il voto
di Vincenzo Barba* Vedo, voto, pago. Questi, in sintesi, risultano essere i pilastri fondativi del Federalismo Fiscale che ieri il Senato della Repubblica ha approvato, anche con l'astensione responsabile del Partito Democratico. Vedo, voto, pago, dunque. Ossia la rivoluzione copernicana nel rapporto tra il cittadino ed i tributi che egli versa nelle casse pubbliche. Non più centri di spesa lontani dal luogo di raccolta, bensì una corrispondenza biunivoca, territorializzata, tra ciò che si chiede e ciò che si dà al cittadino contribuente. Il tutto, ovviamente, nell'ottica di una grande cornice solidaristica che consentirà a chi produce di meno di non vedersi ricambiato con servizi peggiori. Anzi, una sorta di mutuo soccorso nell'ottica dell'Unità Nazionale che viene esaltata da questa Federalismo e non certamente sminuita. Ciò, in buona sostanza, significa che i cittadini avranno la possibilità di vedere direttamente il modo con cui i loro tributi vengono restituiti in servizi dalle locali classi dirigenti. E potranno, così, immediatamente, giudicarle con lo strumento più democratico che esiste: il voto. Senza più che nessuno, con la vecchia logica dello scaricabarile, possa deresponsabilizzarsi dinanzi al corpo elettorale attribuendo ad altri, sempre ad altri, le cause del proprio immobilismo. Certo, adesso la sfida diventa importante, dal momento che occorreranno classi dirigenti locali sempre più preparate, impegnate e responsabili. Fare politica e fare amministrazione negli enti periferici dello Stato significherà realmente fare sviluppo e non soltanto coprire ruoli in attesa della grande occasione romana. Comincia, insomma, una nuova sfida nell'ambito della considerazione e della organizzazione delle autonomie locali che dovranno meritare la stima, il consenso e l'attenzione non più solo degli organi centrali dello Stato, bensì anche dei cittadini e delle popolazioni. Ecco il perché del motto vedo-voto-pago che il Professor Tremonti, già quasi 20 anni fa, prima ancora che montasse il fenomeno della Lega Nord, presentava dalle colonne del Corriere della Sera, di cui era stimatissimo editorialista, come l'unico grimaldello possibile per far saltare la cattiva gestione manageriale ed economica degli enti pubblici, consentendo, così, ai cittadini di poter fruire di servizi qualitativamente degni di questo nome. Attendiamo, adesso, con impazienza, i decreti attuativi con i quali il Governo renderà concretamente realizzabile ciò che ora risulta essere filosoficamente condiviso, nella certezza che il Ministro Raffaele Fitto, così come ha dimostrato di fare finora, sarà in grado di allargare le maglie di quei criteri solidaristici e perequativi che consentiranno al Mezzogiorno d'Italia di godere del Federalismo come una grande occasione di sviluppo e di crescita collettiva. Altro che paura per la Devoluzione… Finalmente il Sud, con il nostro Federalismo, con il Federalismo pensato ed attuato dal Pdl e con l'autorevole rappresentatività del nostro Ministro Fitto potrà spiccare il volo. *deputato PdL
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