De Masi: su Heliantos2 nessun vincolo di maggioranza

Il sindaco accoglie con favore la richiesta di convocazione di un Consiglio Comunale e invita i consiglieri a votare secondo coscienza

Sul tema delle biomasse non grava alcun vincolo di maggioranza. L'argomento non rientra nell'agenda politica dell'amministrazione. E' questo il messaggio che il sindaco di Casarano, Ivan De Masi, rivolge alla cittadinanza e ai consiglieri che sono invitati a sentirsi assolutamente liberi “di esprimere la propria opinione e il proprio voto, rispondendo esclusivamente alla propria coscienza” sulle questioni che riguardano dell'impianto. “Accolgo con favore la richiesta di convocazione di un Consiglio Comunale sull'argomento e sono felice che il dibattito venga ricondotto nell’alveo del confronto dialettico istituzionale e, soprattutto, che si svolga all’interno del Consiglio Comunale, in quello che è il cuore democratico della Città ed il luogo politicamente più rappresentativo della volontà dei cittadini”. Intanto i consiglieri comunali Claudio Casciaro, Adamo Fracasso, Giampiero Marrella, Antonio Gatto e Luigi Bartolomeo sottoscrivono la richiesta di convocazione urgente del Consiglio Comunale, presentata il 24 novembre 2010 dai consiglieri Remigio Venuti, Sergio Abbruzzese e Rocco Greco del Pd; Massimo Villa dell’Udc; Massimo Del Genio di “Insieme per Casarano”; Giuseppe Panico di “Io Sud”. Il documento di adesione è in allegato. 25 novembre 2010 – De Masi: “Il vero problema è l'Area Vasta. Altro che biomasse” Ancora tensioni nella maggioranza per la centrale a biomasse. “Io Sud” e “Insieme per Casarano” si schierano con Partito Democratico e Udc nel respingere il progetto presentato dalla società “Italgest Energia”. Ieri mattina sei consiglieri comunali della maggioranza (Remigio Venuti, Sergio Abbruzzese e Rocco Greco del Pd; Massimo Villa dell’Udc; Massimo Del Genio di “Insieme per Casarano”; Giuseppe Panico di “Io Sud”) hanno presentato una richiesta urgente di convocazione del Consiglio Comunale per deliberare con “parere sfavorevole” sul progetto “Heliantos 2”. Il sindaco Ivan De Masi, però, attacca e accusa. “Si volge l’attenzione sulla centrale – commenta il sindaco – per non parlare del vero problema: la gestione di Area Vasta e di Area Sistema”. La richiesta di convocazione è corredata da una bozza di delibera in cui i promotori dell’iniziativa, dopo aver ricostruito il percorso storico-amministrativo del progetto, chiedono all’assemblea cittadina, dopo averlo motivato, di votare il “parere sfavorevole” all’impianto. Tra le motivazioni del “No” che i firmatari vorrebbero far votare al Consiglio Comunale, il fatto che il progetto non abbia incluso un monitoraggio dell'aria “sic stantibus rebus” (cioè allo stato attuale); il fatto che la zona industriale, pur essendo destinata ad insediamenti produttivi, negli anni è stata inglobata dall’abitato; infine, la caratteristica di “filiera lunga” prevista dal progetto. La richiesta è stata inviata al presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola; a Loredana Capone, vicepresidente regionale; al dirigente responsabile della Conferenza dei Servizi, Giuseppe Rubino. Quali potrebbero essere gli sviluppi? Intanto, il presidente dell’assemblea, Paolo Zompì, sarà obbligato, entro 20 giorni, a convocare un Consiglio Comunale per discutere l’argomento; inoltre, la proposta ha ampie possibilità di essere deliberata, giacché parte con una base di 6 voti favorevoli della maggioranza, ai quali quasi sicuramente si sommeranno i 5 voti dei rappresentanti dell’opposizione, con le conseguenze politiche che quel voto comporterebbe. Il sindaco Ivan De Masi, però, sostiene che la centrale non farebbe parte dell’agenda politica e ritiene che il vero problema sarebbe la gestione dei sostanziosi finanziamenti pubblici, problema che assillerebbe i rappresentanti di quella che lui chiama “vecchia politica”. “Voglio che sia chiaro una volta per tutte – spiega De Masi – che la verifica non è stata avviata sulla centrale, ma per la governance di Area Vasta e la governance di Area Sistema. Questo è il vero problema. Sulla centrale saranno gli organi tecnici a pronunciarsi. Il Comune non c’entra niente e non può decidere niente”. Poi una stoccata polemica alle forze politiche. “Mi fa piacere che i partiti si siano svegliati e ricomincino a far politica. Ma dov’erano i partiti quando chiesi che sulla centrale si promuovesse un referendum?. Io sono stato il primo a cominciare l’istruttoria pubblica. La gente mi ha votato perché credeva in un nuovo modo di fare politica, sperava che la vecchia classe politica venisse messa da parte. Ma ripeto: il vero problema è la gestione di Area Vasta e Area Sistema”. Da registrare, infine, che in merito all’ipotesi dell’apertura di un secondo circolo cittadino del Pd, il coordinamento provinciale ha ribadito che “non è all’ordine del giorno”, ma soprattutto sottolinea che “tale decisione è ad esclusivo appannaggio della segretaria provinciale del Partito e di nessun altro”. 24 novembre 2010 – Heliantos2: in sei chiedono il consiglio comunale urgente di Maria Luisa Mastrogiovanni Consiglio comunale urgente per deliberare sul progetto Heliantos2, la grossa centrale a biomasse a filiera lunga da 25 Mw, alimentata in gran parte con olii provenienti da paesi del terzo mondo che la Italgest di Paride De Masi vorrebbe realizzare nella zona industriale di Casarano. E’ la richiesta protocollata pochi minuti fa, in questo momento nelle mani del sindaco di Casarano Ivan De Masi che sei consiglieri della maggioranza hanno firmato, indirizzandola anche al Prefetto di Lecce, al presidente della Regione Puglia Nichi Vendola, a Loredana Capone, vicepresidente regionale e assessore alle politiche energetiche e al dirigente responsabile della conferenza dei Servizi, dr. Rubino. Sono i consiglieri del Pd (tranne Crudo), Udc, Verdi e Io Sud: Remigio Venuti, Sergio Abbruzzese, Rocco Greco, Massimo Villa, Massimo Del Genio, Giuseppe Panico. La richiesta di convocazione urgente reca anche l’allegata bozza di delibera di Consiglio comunale. E’ questo il segnale veramente significativo della richiesta. Perché non si tratta di un generico ‘ordine del giorno’, ma di un documento strutturato, in cui i sei consiglieri di maggioranza ricostruiscono l’excursus storico-amministrativo del progetto di Heliantos2, motivando in alcuni punti dettagliati, il ‘parere sfavorevole’ che si chiedere di votare in Consiglio comunale. Tra le motivazioni del ‘no’ che i consiglieri di maggioranza vorrebbero far votare all’Assise, il fatto che il progetto non abbia incluso un monitoraggio dell’aria ‘sic stantibus rebus’ (come in effetti chiesto dalla Provincia di Lecce nell’ultima conferenza dei servizi); il fatto che la zona industriale, pur essendo destinata ad insediamenti produttivi, negli anni è stata inglobata dall’abitato, rendendo inconciliabile la compresenza di impianti con una massiccia emissione di fumi e le abitazioni. Infine il ‘no’ deriva dalla ‘filiera lunga’ prevista dal progetto, al contrario di quanto da sempre sostenuto dall’azienda, ossia che si sarebbe realizzato un impianto a filiera corta. In ogni caso questa richiesta segna uno spartiacque: un asse Pd-Udc-Verdi, a cui si aggiunge Io Sud, con la capacità di far andare ‘sotto’ la maggioranza. L’asse era già stato delineato ieri, quando, nel documento di remissione delle deleghe, Lorena Torsello, Marcello Torsello, e Attilio De Marco, non hanno specificato, al contrario di tutti gli altri assessori, la motivazione ‘per il rilancio del governo cittadino”, ma hanno semplicemente rimesso le deleghe. Nei sibillini linguaggi della politica si tratta di un segnale importante di dissociazione dall’operato del sindaco. Da quando De marco ha fatto la prima mossa, lasciando la delega alle politiche energetiche, la reazione a catena quindi non si è ancora arrestata. Inoltre è anche un importante segnale da Io sud nei confronti della Fersino (che vi ha aderito successivamente alla sconfitta alle elezioni): il partito della Poli Bortone si dissocia in questo modo dalla vicesindaca, che rimane ancorata alla poltrona di numero due di Palazzo dei Domenicani, diventando donna di fiducia del sindaco, ma lontana dalla linea del partito espressa da Panico. Non è certo se il Consiglio comunale sarà convocato perché il sindaco andrebbe in Consiglio già sapendo di non avere la maggioranza. Sarebbero 11 (sei dei firmatari e cinque dell’opposizione) i consiglieri contrari ad Heliantos2. Anche se il Consiglio comunale non dovesse essere convocato, arriverebbe forte e chiaro in Regione il segnale dell’orientamento dell’assemblea cittadina nei confronti dell’impianto. Ma la mancata convocazione del Consiglio, pur portando di filato De Masi in un vicolo cieco (sa già che andrà in minoranza), significherebbe una grave e palese dichiarazione di quel conflitto d’interesse da cui il sindaco ha sempre cercato di svincolarsi e su cui sempre cercato di fugare ogni dubbio. De Masi è all’angolo. In sintesi: scacco al re. 24 settembre 2010 – Le biomasse mandano in fumo la giunta di De Masi Nel corso della riunione di giunta da poco conclusasi, il sindaco di Casarano Ivan De Masi ha comunicato la sua decisione di azzerare la giunta. La clamorosa decisione sarebbe avvenuta a seguito delle consultazioni con i partiti della maggioranza, che avrebbero imposto di ripartire dal risultato elettorale. Questo starebbe a significare che la vicesindaca Francesca Fersino sarebbe fuori dal De Masi bis e i consiglieri a lei collegati fuori dalla maggioranza. Come è noto, il primo ad innescare la miccia che ha fatto saltare in aria la squadra di De Masi è stato Attilio De Marco, che ieri aveva rimesso nelle mani del sindaco la delega alle politiche energetiche, denunciando la mancanza di “terzietà” rispetto al problema da parte di De Masi. La maggioranza di De Masi in consiglio comunale ripartirebbe quindi da 12. Non più una maggioranza bulgara dunque, con la capacità per i partiti, di conseguenza, di avere maggior peso sull’amministrazione comunale. Primo step, e condizione imprescindibile per ripartire dalla maggioranza raccolta alle urne, sarebbe proprio la centrale a biomasse, che da più parti si chiede venga discussa in Consiglio comunale. Come abbiamo scritto, l’Arpa ha preso altri 30 giorni di tempo per decidere. E il conto alla rovescia è scattato. C’è da vedere se si riuscirà a trovare l’accordo sulla Giunta e soprattutto a portare in Consiglio comunale l’ordine del giorno sulle biomasse. Intanto sabato prossimo il coordinamento ‘no Centrale’ ha indetto uno sciopero generale e una manifestazione. Sul nostro quotidiano on line, anonimi sostenitori del progetto di De Masi sono arrivati a minacciare di percosse chi parteciperà alla manifestazione del fronte del ‘No’. L’episodio è stato già segnalato da noi alle forze dell’Ordine ed è un chiaro segnale del clima di intimidazione a tutti i livelli che si sta subendo e vivendo in questo paese. Di tale clima il sindaco dovrebbe chiedersi se non debba ritenersi in parte responsabile. Articolo correlato Heliantos2 (23 novembre 2010) 23 nnovembre 2010 – Casarano. De Masi azzera la giunta “A seguito della rinuncia da parte dell’assessore Attilio De Marco di una delle deleghe assegnategli e dopo aver avviato da tempo una consultazione con le forze di governo, si rende quanto mai necessario – dice il sindaco De Masi -, aprire una verifica con tutte le forze politiche della maggioranza, allo scopo di mettere a punto un’azione di rilancio del governo cittadino. Pertanto, apro ufficialmente la verifica. A questo scopo, ho richiesto a tutti gli assessori di rimettere nelle mie mani le loro deleghe. Con enorme senso di responsabilità, tutti i componenti della Giunta Comunale hanno aderito alla mia richiesta. Sarà mia cura, sin dai prossimi giorni, programmare una serie di incontri con i partiti politici ed i movimenti civici, dando così avvio alle consultazioni propedeutiche alle decisioni da assumere”. Approfondimenti 22 novembre 2010 – Heliantos 2: De Marco lascia la delega all'energia Casarano. Attilio De Marco, nella mattinata di oggi ha ufficialmente rimesso nelle mani del sindaco la delega alle politiche energetiche del Comune di Casarano. Al “Tacco d'Italia”, l'assessore ha confermato di non essere stato informato dagli uffici comunali della convocazione della conferenza dei servizi, una notizia che ha appreso dagli organi di stampa (Il Tacco d'Italia e Quotidiano). Una mancata comunicazione recepita come inaccettabile dall'assessore dell'Udc, che pure in occasione della prima conferenza dei servizi aveva gestito il procedimento del Comune, delegando il dirigente dell'ufficio tecnico a presentare in sede di Conferenza il vecchio certificato di ‘conformità urbanistica' redatto sotto la Giunta Venuti e relativo alla destinazione d'uso dei terreni della zona industriale. Un iter dunque che è stato seguito da De Marco fino a pochi mesi fa, quando le posizioni tra il sindaco e l'Udc devono essersi allontanate. Tanto che nella ‘riunione informale' di domenica 17, quando alcuni consiglieri della maggioranza firmarono il documento pro-biomasse, l'Udc non era presente, né con il suo consigliere né con l'assessore. Una patata bollente che ora il sindaco si ritrova tra le mani. C'è da vedere se la passerà o meno ad altri e a chi. Ecco la nota inviata da Attilio De Marco “Al Sig. Sindaco del Comune di Casarano Al Segretario Comunale, Credo necessario scrivere questa nota per spiegare con chiarezza – e senza possibilità di fraintendimenti – i motivi della mia rinuncia alla delega alle politiche energetiche nella giunta guidata dal Sindaco Ivan De Masi. Se si rileggono i comunicati stampa e le dichiarazioni di tutti i componenti del mio partito, l'Unione di Centro, si evince chiaramente quale fosse il pensiero mio e di coloro i quali mi hanno accompagnato in questa avventura amministrativa: coinvolgere la comunità in una scelta che risultava potenzialmente lacerante. Lacerante perchè non è passato giorno in questi mesi in cui qualcuno non mi fermasse per interrogarmi sulle biomasse, lacerante perchè mi rendevo conto che, nei fatti, mi sono ritrovato puntualmente estromesso dalle mie prerogative di decisore politico in tema di politiche energetiche. Basti pensare che un'altra forza politica ([email protected]à) può 'decidere autonomamente' quanto tardivamente di indire un referendum che il mio gruppo e il sottoscritto hanno sempre proposto alle altre forze della maggioranza ma senza successo… Ecco perchè credo necessario squarciare il velo, svelare il già noto liberandomi di questa impotente delega. Nei fatti non mi è stato consentito in questi mesi di porre in essere ciò che credevo giusto: rendere terza la giunta e lasciare che una comunità attenta e sensibile come quella di Casarano si autodeterminasse, accompagnando questo processo con una adeguata informazione di tutte le parti interessate, quelle a favore e quelle contrarie. Oggi è tardi, forse troppo, e le tensioni si sono trasformate in livore, le lacerazioni in ferite profonde. Credo sia giusto essere leali in questo con i miei cittadini che hanno sotto gli occhi il mio operato, fatto di sudore e di impegno duro, nell'ambito dell'ambiente e dell'urbanistica. E, giacchè credo che non esistano due Attilio De Marco, uno capace e attivo in una delega e l'altro incapace e inattivo nell'altra, rimetto nelle mani del Sindaco, con effetto immediato ed irrevocabile, la mia delega alle politiche energetiche.

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