Incidenti sul lavoro: meno negli ultimi mesi

Una strage silenziosa, ma, secondo Sergio Goffredo, presidente reggente di Confindustria Lecce i dati dell'Inail, dimostrano il contrario

Le morti sul lavoro sono uno stillicidio di vite perse. Una strage lenta e silenziosa cui sempre di più i mezzi d’informazione e le associazioni datoriali stanno dando voce, amplificando la percezione, nell’opinione pubblica, che siano in aumento. In realtà – spiega Sergio Goffredo, presidente reggente di Confindustria Lecce – i dati dimostrano esattamente il contrario. La fonte è l’Inail e i rapporti periodici che l’Associazione degli industriali riceve, confermano questo decremento in tutti i settori economici. “Si sta facendo molto – dice Goffredo. Ance ed enti paritetici lavorano in maniera efficace. Bisogna però insistere ancora di più sulla cultura d’impresa. La guerra dei prezzi fa si che gli pseudo imprenditori cerchino di rientrare dei costi facendone risentire la sicurezza sui luoghi di lavoro”. Chi è deputato a vigilare, che cosa può fare di più e meglio? “Asl e Ispettorato del lavoro stanno lavorando bene. Ma risentono di una strutturale carenza di mezzi economici e di personale. In parole povere mancano soldi e uomini. L’Ispettorato fa già l’impossibile”. Delle stesso parere Nicola Delle Donne, presidente Ance: “Serve maggiore cultura della sicurezza – dice Delle Donne – sia per gli imprenditori sia per gli operai. Finanziando la Scuola edile, interveniamo proprio sulla leva della cultura”. Questo è sufficiente? “Asl e Ispettorato del lavoro devono coordinarsi di più, affinché si pianifichino i sopralluoghi in maniera capillare, il lavoro si divida tra i diversi Enti e non si rischino sopralluoghi ‘doppione’ o al contrario, dimenticanze. Servono maggiori finanziamenti. Se l’Ispettorato del lavoro non ha i soldi per mettere la benzina nelle automobili, come si può pretendere un controllo capillare? Tuttavia, nonostante i pochi mezzi che hanno oggi, il controllo è incessante”. Articolo correlato Incidenti sul lavoro: scadono i contratti dei tecnici dell'ex Asl Le2 (18 novembre 2010) Approfondimenti Infortuni sul lavoro: nel caso di gravi incidenti sul lavoro, il risarcimento spetta non solo al lavoratore ma anche all'intera famiglia Lo ha stabilito la Corte di Cassazione (Terza sezione civile, sentenza n.19517/2010) e lo rende noto Giovanni D'Agata (componente del Dipartimento Tematico Nazionale “Tutela del Consumatore” e fondatore dello “Sportello Dei Diritti). Il decreto si basa sull'idea che danni di questo genere determinano uno “sconvolgimento delle abitudini di vita” che incide anche in ambito familiare. Secondo D'Agata, la recente sentenza della che restituisce dignità alle famiglie confermando una condanna ad un risarcimento danni di complessivi 120.000 euro (per danni non patrimoniali) in favore della moglie e di due figlie di un dipendente Telecom infortunato che aveva riportato una invalidità dell'80%. L'invalidità inoltre ha determinato una corrispondente diminuzione del contributo relazione e di sostegno che a sua volta il familiare può offrire agli altri. Secondo Giovanni D’Agata in conclusione i Supremi Giudici hanno riconosciuto che il totale risarcimento dei danni “conseguenti alla lesione dei diritti umani fondamentali, tra cui la salute e il diritto al lavoro va accordato anche alla famiglia”. — Corte Giustizia Europea. Sicurezza sul lavoro e obbligo del coordinatore per la sicurezza nei cantieri (in allegato)

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