Detenuto per furto, scrive alla testimone oculare

La polizia intercetta la lettera, la considera minacciosa e la segnala all'Autorità Giudiziaria

Il 29 settembre scorso gli agenti della Sezione Volanti della Questura di Lecce hanno eseguito l’ordinanza del Gip presso il Tribunale di Lecce, Ines Casciaro, che disponeva l’applicazione della misura cautelare in carcere nei confronti di Francesco De Spoto, leccese. L'uomo era stato arrestato lo scorso 20 giugno dai poliziotti per tentato furto aggravato, in concorso con altre due persone, tra cui un minorenne, mentre era intento ad impossessarsi di quanto era custodito all’interno di uno dei prefabbricati collocati all’interno del cantiere edile della “Leo Costruzioni”. Soltanto il tempestivo intervento degli agenti della Squadra Volante aveva impedito che il furto venisse consumato. Dopo l’arresto, a De Spoto erano stati concessi gli arresti domiciliari, dai quali lo stesso era evaso la vigilia di ferragosto. Nuovamente arrestato dagli agenti, in flagranza di reato, aveva proseguito la detenzione in carcere. Durante la detenzione, l'uomo ha inviato una missiva alla testimone oculare del furto al cantiere edile al fine, secondo l’arrestato, di invitare semplicemente la testimone a contattare il proprio difensore e chiarire la questione. Tale invito non è sfuggito agli organi di polizia e della magistratura che hanno dato una diversa interpretazione alla missiva che, nonostante l’apparente cordialità della comunicazione, poteva sembrare una evidente ed inequivocabile minaccia sotto forma di avvertimento intimidatorio rivolta alla testimone. Per tale motivo, De Spoto è stato segnalato al Pm Stefania Mininni che ha richiesto l’applicazione della misura cautelare in carcere. Il detenuto è difeso dall’avv. Sondra Pranzo del Foro di Lecce.

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