Si chiama Laura Patriarca, ha 28 anni ed è il nuovo Comandate della Sezione Tutela Entrate del Nucleo di Polizia Tributaria
A dieci anni dall’ingresso delle donne nel Corpo della Guardia di Finanza, così come nelle altre Forze Armate, grazie alla Legge n. 380 del 1999, il mondo militare si è ulteriormente arricchito di nuove professionalità e competenze. In questa ottica, l’arrivo del primo Ufficiale donna al Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Lecce, rappresenta una svolta epocale. Da pochi giorni, il Capitano Laura Patriarca è il nuovo Comandate della Sezione Tutela Entrate del Nucleo di Polizia Tributaria. Il nuovo Capitano ha dato il cambio al Capitano Giuseppe Maniglio destinato ad altro prestigioso incarico, quale Comandante della Sezione Tutela Economia dello stesso Nucleo di Polizia Tributaria. Ha 28 anni ed è nata a Sora (Fr). Nel 2001 ha frequentato il 101° corso “Trieste III” presso l’Accademia della Guardia di Finanza di Bergamo. Nominata Ufficiale nel 2003, ha portato a termine gli studi di specializzazione, laureandosi in “Scienze della Sicurezza Economico-Finanziaria” (presso l’Università degli Studi di Roma “Tor Vergata”) e in “Economia e Management” (presso l’Università degli Studi di Chieti-Pescara “G. d’Annunzio”). Proviene dalla Tenenza di Cervia (Ra), dove ha retto per due anni il comando del Reparto, con compiti investigativi per la repressione delle violazioni alle leggi tributarie e di controllo fiscale in genere attraverso l’esecuzione di verifiche e accertamenti nei confronti di soggetti economici dell’area. Il Capitano Patriarca, dopo aver assunto il Comando dell’Articolazione, al seguito del Colonnello Patrizio Vezzoli, Comandante Provinciale della Guardia di Finanza di Lecce e dal Tenente Colonnello Vito Pulieri, Comandante del Nucleo Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Lecce, ha reso visita al Procuratore della Repubblica, Cataldo Motta, assicurando il massimo impegno per continuare a garantire, nel solco già tracciato dal predecessore, il rispetto delle regole economiche e finanziarie e la tutela della comunità da ogni attività illecita che ne possa minare il vivere civile.
Sostieni il Tacco d’Italia!
Abbiamo bisogno dei nostri lettori per continuare a pubblicare le inchieste.
Le inchieste giornalistiche costano.
Occorre molto tempo per indagare, per crearsi una rete di fonti autorevoli, per verificare documenti e testimonianze, per scrivere e riscrivere gli articoli.
E quando si pubblica, si perdono inserzionisti invece che acquistarne e, troppo spesso, ci si deve difendere da querele temerarie e intimidazioni di ogni genere.
Per questo, cara lettrice, caro lettore, mi rivolgo a te e ti chiedo di sostenere il Tacco d’Italia!
Vogliamo continuare a offrire un’informazione indipendente che, ora più che mai, è necessaria come l’ossigeno. In questo periodo di crisi globale abbiamo infatti deciso di non retrocedere e di non sospendere la nostra attività di indagine, continuando a svolgere un servizio pubblico sicuramente scomodo ma necessario per il bene comune.
Grazie
Marilù Mastrogiovanni
------
O TRAMITE L'IBAN
IT43I0526204000CC0021181120
------
Oppure aderisci al nostro crowdfunding