I Luoghi d'Allerta a Villa Baldassarri

L'appuntamento è oggi, alle 21, sul sagrato della chiesa di San Giovanni. Ospiti della serata “Niuri de Sule”

Gli itinerari di spettacolo di “Luoghi d'Allerta” si fondono con i suoni, i rumori, gli odori di una delle più antiche feste popolari del Salento. La visita di domenica 5 settembre sarà a Villa Baldassarri, in occasione della sagra del maiale, una delle più antiche del Salento. Villa Baldassarri sorge su un territorio che fino al medioevo era occupato dalla Foresta di Oria. Le sue origini sono legate all'antica Grancia Basiliana di San Giovanni Monicantonio, estesissimo feudo ubicato al centro della provincia. In questo territorio largamente disabitato venne a costituirsi un primo insediamento, Casale San Giovanni, oggi scomparso, poco più a nord dell'attuale Villa Baldassarre, nella zona occupata dalle masserie Antoglietta e Carritelli. Nel XVI secolo la famiglia leccese dei Baldassarro acquistarono il feudo, che nei primi decenni del XVII secolo fu suddiviso fra i numerosi eredi. Ogni porzione del feudo divenne sede di una masseria. I Baldassarro richiamarono nelle masserie numerosi coloni e agricoltori necessari per la coltivazione di vite e ulivo. Si creò in questo modo un piccolo centro abitato denominato Badia Baldassarre. Nella contrada venne costruita la Cappella di Santa Maria del Carmine. Le prime notizie riportanti il nome di Villa Baldassarri sono del 1795, quando nelle statistiche del Regno di Napoli viene registrata una popolazione di 250 abitanti. L'appuntamento è alle 21 sul sagrato della chiesa di San Giovanni. Ospiti della serata Niuri de Sule con Demis Lofari, voce, chitarra, armonica a bocca; Carlo Massarelli, zampogna, clarinetto, ciaramella; Silvia Coppola, violino; Tommaso Massarelli, organetto diatonico; Giuseppe Delle Donne, tamburelloe tamburi a cornice. La prossima visita, sabato 11 settembre, ad Arnesano. Con Raffaella Aprile che presenta il suo disco “Papagna” e Suraj Trio Indian Jazz di Roberto Gagliardi, Paolo Pacciolla e Marco Bardoscia.

Sostieni il Tacco d’Italia!

Abbiamo bisogno dei nostri lettori per continuare a pubblicare le inchieste.

Le inchieste giornalistiche costano.
Occorre molto tempo per indagare, per crearsi una rete di fonti autorevoli, per verificare documenti e testimonianze, per scrivere e riscrivere gli articoli.
E quando si pubblica, si perdono inserzionisti invece che acquistarne e, troppo spesso, ci si deve difendere da querele temerarie e intimidazioni di ogni genere.
Per questo, cara lettrice, caro lettore, mi rivolgo a te e ti chiedo di sostenere il Tacco d’Italia!
Vogliamo continuare a offrire un’informazione indipendente che, ora più che mai, è necessaria come l’ossigeno. In questo periodo di crisi globale abbiamo infatti deciso di non retrocedere e di non sospendere la nostra attività di indagine, continuando a svolgere un servizio pubblico sicuramente scomodo ma necessario per il bene comune.

Grazie
Marilù Mastrogiovanni

SOSTIENICI ADESSO CON PAYPAL

------

O TRAMITE L'IBAN

IT43I0526204000CC0021181120

------

Oppure aderisci al nostro crowdfunding

Leave a Comment