Nuovi sbarchi a Porto Selvaggio: arrestati gli scafisti

Dei 28 migranti, 9 sono uomini, 10 donne e 9 minori: 5 bambini e 4 bambine. 15 sono di nazionalità afgana e 13 siriana

Nella nottata odierna, la Guardia Costiera di Gallipoli ha proceduto all’arresto di tre scafisti che avevano fatto sbarcare 28 clandestini da un grosso yacht da diporto di tipo a vela con motore ausiliario, in località Porto Selvaggio di Nardò. La Motovedetta CP 848 in servizio di Polizia Marittima e antimmigrazione aveva infatti individuato, grazie al radar di bordo, un’imbarcazione a vela tipo Bavaria, della lunghezza di 13 metri e del valore di circa 200 mila euro battente bandiera (probabilmente fittizzia) statunitense, ferma alla a circa 200 metri dalla Baia di Porto Selvaggio di Nardò e procedeva ad investigarla. A bordo non veniva rinvenuta presenza alcuna, ma era chiaro che l’unità era stata utilizzata da un gran numero di persone che l’avevano repentinamente abbandonata e, pertanto, ipotizzando che poco prima fosse avvenuto uno sbarco di migranti, la sala operativa della Capitaneria di Porto di Gallipoli ha inviato, in zona, tre autovetture con militari dipendenti che, giunti in zona, hanno rintracciato i clandestini che vagavano a gruppetti lungo il bordo della strada litoranea. Perlustrando la zona, i militari della Guardia Costiera hanno individuato tre soggetti che, con fare sospetto, si aggiravano in quei luoghi. I tre, fermati e riconosciuti da alcuni migranti come gli scafisti del viaggio, sono stati arrestati. I tre soggetti sono stati identificati come marittimi di nazionalità georgiana di 37, 35 e 25 anni. I criminali non hanno opposto resistenza e hanno ammesso le loro responsabilità. Le condizioni di salute dei 28 clandestini fermati, di cui 9 uomini, 10 donne, e 9 minori (5 bambini e 4 bambine la più piccola di un anno) di cittadinanza afgana (15) e siriani (13), sono buone. Solo una donna è dovuta ricorrere alle cure dei sanitari dell’ospedale di Gallipoli, avendo raccontato di aver ricevuto, durante le prime fasi del drammatico viaggio, consistite nell’attraversamento delle montagne afgane, un forte calcio alla schiena da parte di un milite talebano. Una ragazza, in un inglese stentato, ha raccontato di essere partita con i propri genitori e il fratello venti giorni fa da Kabul; di aver preso un aereo per una destinazione sconosciuta e di lì, dopo alcune soste, di essere arrivata in automobile presso un porto sconosciuto del mediterraneo orientale, da dove si sarebbe imbarcata per l’Italia. Il magistrato di turno ha disposto il sequestro dello scafo e i miliari della Guardia Costiera confidano di poter estrarre dalla strumentazione elettronica cartografica di bordo, la rotta seguita dall’imbarcazione. E’ stato attivato il pool antimmigrazione, del quale fa parte da pochi giorni, su disposizione della Procura della Repubblica di Lecce, anche la Guardia Costiera insieme alla Polizia di Stato all’Arma dei Carabinieri e alla Guardia di Finanza. Gli scafisti e i migranti sono stati radunati presso i locali della Capitaneria di Porto di Gallipoli ove sono state effettuate le prime formalità di rito e fornita assistenza e ristoro soprattutto ai bambini provati dal viaggio. Nel cuore della notte sono stati accompagnati, unitamente al personale del Commissariato di Nardò, presso il centro “Don Tonino Bello” di Otranto dove il personale del pool procederà ad effettuare gli atti di Polizia Giudiziaria di rito.

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