Il borgo antico dell'Unesco

Cerimonia ufficiale, con scopertura della targa, per il riconoscimento di Otranto come “Sito Messaggero di Pace”

Il 10 agosto, alle 20, presso Largo Porta Alfonsina, si è tenuta la cerimonia ufficiale, con la relativa scopertura della targa, del riconoscimento di Otranto come Patrimonio Unesco. Il borgo antico di Otranto è stato infatti inserito nel Patrimonio Culturale Mondiale dell’Unesco quale “Sito Messaggero di Pace” perchè si tratta di un luogo che ricorda una storia passata ed ancora attualissima, fatta di incontri di genti e culture differenti, di destini che si sono intrecciati in quest’area del Mediterraneo in cui Otranto gioca, da sempre, un ruolo di protagonista. Presenti il Sindaco Luciano Cariddi, Ser. Mons. Donato Negro, il Presidente Club Unesco Otranto, Enrico Risolo, il Vice Presidente Federazione nazionale Unesco, Antonio Ruggiero, il Sottosegretario al Ministero degli Interni, Alfredo Mantovano, l’Assessore Risorse agroalimentari della Regione Puglia, Dario Stefano, il Vice Presidente della Provincia di Lecce, Simona Manca, nonché le autorità militari e civili locali e provinciali. Una serata che segna una tappa importante nella storia di Otranto e dei suoi cittadini. Una città che ha fatto dell’accoglienza una vocazione, della solidarietà una forma mentis. Il sindaco Luciano Cariddi ha salutato i presenti e ha espresso la sua soddisfazione per il riconoscimento ottenuto (in allegato, in forma integrale, l’intervento del primo cittadino di Otranto). A seguire, il Presidente Enrico Risolo ha sottolineato le motivazioni che hanno portato l’Unesco ad assegnare l’onorificenza alla Città (in allegato). Subito dopo è intervenuto l’Ing. Antonio Ruggiero: “E’ con grande gioia che questa sera festeggiamo quanto la Divisione per la Cultura della Pace dell’Unesco ha voluto sancire, riconoscendo il borgo antico di Otranto patrimonio mondiale di una cultura di pace. Nel 2001, il Direttore Generale dell’Unesco, Federico Mayor, nel proclamare il Decennio Internazionale della promozione di una cultura della non violenza e della pace, invitò il mondo a coltivare la pace attraverso il patrimonio storico locale e promosse la lista mondiale dei monumenti e siti testimoni di questo anelito. Senza pace non si possono promuovere i diritti umani e senza il rispetto dei diritti umani non è concepibile una pace duratura”. “La pace non è una parola, ma è soprattutto un comportamento”, ha proseguito”. “La pace non è un sogno, ma per ottenerla bisogna saper sognare, perché in fondo il cammino della civiltà è stato determinato da sogni che si sono realizzati”. E ha concluso ringraziando Otranto per la sua lunga storia “costellata di preziosi momenti a favore del dialogo interculturale e della generosa accoglienza e soprattutto per la testimonianza che saprà donare ancora all’umanità come viva messaggera della cultura di pace”. L’Avv. Simona Manca ha poi portato il saluto del Presidente della Provincia di Lecce, Antonio Gabellone, e ha asserito: “Possiamo dire che stasera si sia realizzato un sogno che viene da molto lontano. In questa città il riconoscimento Unesco doveva evidentemente arrivare per gli otrantini, per il loro sentimento di accoglienza. Tutto a Otranto, nei secoli, sembrava andare verso l’obiettivo che oggi è stato raggiunto. Qui il sentimento di pace e di scambio culturale è immanente, è sempre presente. Otranto è stata e sarà sempre sito messaggero di pace”. A seguire, l’intervento dell’Ass. Dario Stefano: “Credo che durante questo percorso, impegnativo ma stimolante allo stesso tempo, sia stata evidente l’unità della comunità otrantina ma anche di un territorio regionale. Siamo particolarmente felici che a questo risultato si sia arrivati attraverso un club costituitosi in forma volontaria da un gruppo di cittadini di Otranto. Esprimo un sentito ringraziamento a tutti gli Amministratori che in questi anni si sono succeduti perché hanno consentito a Otranto di conservarsi in maniera originale, autentica”. Ultimo a prendere la parola, il Sottosegretario Alfredo Mantovano: “Le motivazioni che hanno portato a questo riconoscimento sono impresse nelle pietre che ci circondano. Vi è un ceppo unitario che dà significato a questo evento e va cercato nel 1480. Gli otrantini allora dimostrarono di essere persone molto pacifiche, ma non arrendevoli. La pace acquista senso perché è piena di speranza. Otranto è al tempo stesso città di pace e di speranza”. Alle 8.45, tutti i presenti si sono spostati all’ingresso di Porta Terra, dove il sindaco Cariddi e l’Ing. Ruggiero hanno scoperto la targa che suggella il riconoscimento dell’Unesco e che recita “Borgo Antico sito messaggero della cultura di pace – patrimones pour une culture de la paix”.

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