Giovani e lavoro in Puglia

On. Bellanova: «La buona politica deve agire costruttivamente se non vuole condannare il Sud e la Puglia a morire di vecchiaia»

Nella nostra regione un quarto della popolazione è nella fascia di età 16 – 34 anni, una delle percentuali più alte a livello nazionale, ma ogni genitore di Puglia purtroppo ha già messo in preventivo che dovrà salutare i propri figli, costretti a partire per trovare lavoro Un ulteriore amara conferma a questa realtà, che tutti noi conosciamo molto bene, giunge dai dati sull’occupazione giovanile in Italia, elaborati dal centro ricerche Datagiovani de Il Sole 24 ore. Quart’ultimo posto per l’indice di appetibilità lavorativa giovanile. In pratica, i giovani pugliesi hanno fortissime difficoltà a trovare lavoro e quando lo trovano, in un caso su tre, è precario e comunque sottopagato, mediamente l’11,5% in meno rispetto a centro e nord Italia. Con una prospettiva così, l’unica possibilità per i nostri ragazzi è partire, verso il nord o addirittura verso l’estero. Se si considera poi che il livello di istruzione di chi parte è molto alto, si completa la quantificazione del danno che la Puglia subisce, essendo costretta a regalare ad altri le proprie migliori energie ed i propri migliori talenti. Da un lato le politiche a trazione nordista, dall’altro la grave connotazione gerontocratica della classe dirigente del nostro Paese, mietono vittime soprattutto qui da noi. Ragazzi che pagano grosse colpe: prima fra tutte quella di essere giovani, di essere nati nel mezzogiorno e, la colpa forse più grave, di essere molto più qualificati ed internazionali, di quanto non lo sia il loro Paese. Un Paese per vecchi che mortifica i propri talenti, ancor di più se meridionali, e che si allontana sempre più dal resto del mondo, che è invece prontissimo ad accogliere ed offrire loro prospettive, riconoscendo il valore dei nostri ragazzi. La buona politica ha il dovere di riflettere su tutto questo e di agire costruttivamente se non vuole condannare l’Italia e, più in particolare, il Sud e la Puglia a morire di vecchiaia.

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