Omicidio Basile: Colitti jr va al Riesame

E’ stata fissata per il prossimo 15 luglio la nuova udienza dinanzi ai giudici del Tribunale del riesame per i minorenni per Vittorio Luigi Colitti, il 19enne accusato, in concorso con il nonno Vittorio, dell’omicidio di Peppino Basile, il consigliere dell’Italia dei Valori assassinato ad Ugento la notte tra il 14 e il 15 giugno del 2008. I giudici dovranno nuovamente esprimersi sulla richiesta di revoca della misura cautelare avanzata dai legali del giovane imputato, gli avvocati Francesca Conte e Roberto Bray dopo la sentenza della Corte suprema di Cassazione che il 13 maggio scorso ha anato, accogliendo il ricorso presentato dalla difesa, l’ordinanza del 22 dicembre 2009 con cui il Tribunale per i minorenni aveva confermato la custodia cautelare in carcere. I giudici della Suprema corte hanno stabilito che “l’ordinanza impugnata non può che essere anata con rinvio al Tribunale per i minorenni di Lecce perché proceda a nuovo esame verificando e giustificando anzitutto adeguatamente la valutazione di attendibilità e credibilità della testimone minorenne; verificando quindi, se necessario, la completezza degli atti trasmessi dal pubblico ministero”. A motivare la sentenza della Cassazione due aspetti fondamentali: innanzitutto l’attendibilità della piccola testimone oculare dell’omicidio, uno dei punti cardine della tesi accusatoria. In particolare, si legge nelle motivazioni della sentenza, “il fatto che all’epoca dell’omicidio la testimone aveva appena quattro e mezzo” e che “la deposizione cui si riferiscono i giudici della cautela (Riesame n.d.r.) è stata resa a diciassette mesi dal fatto al pubblico ministero e contraddiceva quella resa ad un’esperta”. Inoltre, “la psicologa che aveva condotto il primo esame infruttuoso aveva rilevato una tendenza della bambina a mentire”. Il secondo aspetto è quelle relativo alle deposizioni di Giovanni Vaccaro, il collaboratore di giustizia che ha fornito con le proprie dichiarazioni una ricostruzione alternativa dell’omicidio di Basile. Appare fondata, secondo i giudici della Cassazione, la tesi della difesa secondo cui tali documenti, da ritenersi atti favorevoli all’imputato, non siano stati trasmessi al Tribunale del riesame, che dovrà ora pronunciarsi nuovamente sulla richiesta di scarcerazione di Vittorio Luigi Colitti. Un nuovo esame che, seppur non vincolato al giudizio della Cassazione, dovrà comunque tenerne conto.

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