Dissesto “Consorzio Seta”: il Pd di Gallipoli interroga il sindaco

Quali danni provocherà il fallimento della società alla cittadina jonica? Se lo chiede il Gruppo del Partito Democratico che porta la questione in Consiglio comunale

Enzo Mariello, Gino Schirosi, e Antonella Greco del gruppo consiliare Pd di Gallipoli ha inoltrato al Sindaco Giuseppe Venneri un’interrogazione sulle questioni inerenti il Consorzio Seta, la società mista, che riunisce la Cogei e alcuni Comuni e che si occupa della raccolta dei rifiuti nella cittadina ionica. Secondo quanto si legge nel testo dell’interrogazione “non solo la Procura della Repubblica di Lecce avrebbe avviato le procedure per la dichiarazione di fallimento del Consorzio Seta, ma che anche il pm avrebbe giudicato false le comunicazioni sociali proprio a proposito dell’iscrizione nel bilancio 2006 del credito vantato da Seta nei confronti del Comune di Gallipoli, indicato in 4 milioni di euro, mentre invece tale cifra è poi stata oggetto di transazione e ridotta ad 1 milione 300mila euro”. Come si è giunti alle soglie del fallimento? In sintesi, sul bilancio 2006 fu probabilmente indicato l’intero credito e il Sindaco, presente in quell’assemblea “anziché difendere le ragioni del Comune di Gallipoli che contestava le richieste economiche del Consorzio, non solo non lo ha fatto, ma ha persino votato a favore di quel bilancio”. Quali danni provocherebbe ora il fallimento della società? I consiglieri se lo chiedono e girano la domanda al sindaco. Probabilmente i timori maggiori riguarderebbero le casse comunali in quanto il Comune, in qualità di socio “ne avrebbe un danno patrimoniale per la percentuale di quote detenute oltre che per l’eventuale responsabilità solidale nei confronti dei creditori specie se per servizi prestati per Gallipoli”; inoltre “il Comune paga in anticipo la mensilità di oltre 300mila euro né si ha certezza se tra i creditori vi siano gli stessi dipendenti, spesso costretti a mobilitarsi per i ritardi con cui percepiscono gli emolumenti” e infine “il Comune ha anticipato un’ulteriore mensilità per consentire l’avvio della raccolta differenziata (sempre programmata e disattesa sino ad un mese fa) e potrebbe venir meno il relativo rimborso, previsto con ratei fino al 31 dicembre di quest’anno”. Intanto, fa sapere il Gruppo Pd, gli altri Comuni si stanno adoperando per uscire dalla società. La risposta è attesa entro 10 giorni, in forma scritta e da iscrivere all’odg del prossimo Consiglio comunale.

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