Oggi la prima edizione della giornata contro la contraffazione. Una “piaga” per il made in Italy
La contraffazione è una piaga che colpisce trasversalmente e in modo molto pesante tutto il nostro Paese, dalle aziende ai lavoratori, dallo Stato ai consumatori, anche in termini di sicurezza. I danni sono maggiormente sentiti dai territori che si reggono sulla produzione del “made in Italy”, come il Salento. Qui intensa è stata l’attività delle fiamme gialle nell’ultimo anno di attività, per arrestare le organizzazioni di falsari di note marche di capi d’abbigliamento e calzature. Secondo il Censis il mercato del falso ha un “fatturato” che supera i 7 miliardi di euro, che genera un mancato introito per lo Stato di oltre 5 miliardi di euro e una perdita di almeno 130 mila posti di lavoro. Solo sul fronte della contraffazione alimentare l'Italia è il paese che ha il maggior numero di prodotti imitati con giro d'affari complessivo di oltre 36 miliardi di euro. Per questo la Confindustria, con il patrocinio e la diretta collaborazione della Direzione Generale per la Lotta alla Contraffazione-Uibm del Ministero dello Sviluppo Economico, oltre che del Dipartimento per le Politiche Comunitarie della Presidenza del Consiglio e del Ministero degli Affari Esteri, ha promosso per il 7 luglio la «Giornata Nazionale della Contraffazione», per sensibilizzare e mobilitare imprese e soprattutto i cittadini sul crescente fenomeno della falsificazione, gettando le basi per imminenti e concrete iniziative mirate al contrasto del mercato del falso, grazie anche alle disposizioni innovative della Legge Sviluppo, che non solo prevede l'inasprimento delle sanzioni penali, con pene fino a 6 anni nei casi di attività criminali organizzate, ma ha pure introdotto il reato di contraffazione agroalimentare e istituito 14 desk anticontraffazione nelle sedi Ice dei paesi più a rischio. La «Giornata Nazionale Anticontraffazione» si articolerà in una serie di interventi e tavoli di confronto sui temi legati al fenomeno della contraffazione, analizzando in particolare gli aspetti connessi alla criticità per le imprese, per i cittadini e il conseguente impatto del fenomeno a livello sociale ed economico.
Sostieni il Tacco d’Italia!
Abbiamo bisogno dei nostri lettori per continuare a pubblicare le inchieste.
Le inchieste giornalistiche costano.
Occorre molto tempo per indagare, per crearsi una rete di fonti autorevoli, per verificare documenti e testimonianze, per scrivere e riscrivere gli articoli.
E quando si pubblica, si perdono inserzionisti invece che acquistarne e, troppo spesso, ci si deve difendere da querele temerarie e intimidazioni di ogni genere.
Per questo, cara lettrice, caro lettore, mi rivolgo a te e ti chiedo di sostenere il Tacco d’Italia!
Vogliamo continuare a offrire un’informazione indipendente che, ora più che mai, è necessaria come l’ossigeno. In questo periodo di crisi globale abbiamo infatti deciso di non retrocedere e di non sospendere la nostra attività di indagine, continuando a svolgere un servizio pubblico sicuramente scomodo ma necessario per il bene comune.
Grazie
Marilù Mastrogiovanni
------
O TRAMITE L'IBAN
IT43I0526204000CC0021181120
------
Oppure aderisci al nostro crowdfunding