Il coordinatore regionale dell'Idv interviene su Giovanni Vaccaro, collaboratore di giustizia, pentito della Scu
Sono trascorsi due anni dall’omicidio di Peppino Basile consigliere dell’Idv a Ugento. “La verità è ancora lontana” afferma in un comunicato l'on. Pierfelice Zazzera (coordinatore regionale Idv) nel quale ripercorre le ultime vicende processuali. “Il processo in corso” dice “ha messo in discussione l’impianto accusatorio nei confronti dei vicini di casa accusati di essere gli esecutori materiali dell’omicidio sulla base della testimonianza di una bambina di 4 anni, risultata secondo quanto dichiarato dalla Corte di Cassazione il 13 maggio scorso inattendibile”. Oscura per Zazzera resta la vicenda delle minacce nei confronti del parroco di Ugento, “l’unico ad aver chiesto sin dall’inizio verità e giustizia, unica voce stonata in un coro di silenzi e omertà”. Bolla invece come “inquietante” il ruolo svolto da “alcuni ragazzi iscritti ad An, autori materiali delle minacce di morte contro Peppino Basile vergate sui muri di Ugento fermati dalla questura di Lecce, interrogati per ore dall’ispettore Gargano e poi rilasciati”. “Tra quei ragazzi” afferma il politico “c’era anche il nipote di un noto amministratore locale. Infine il capitolo su Giovanni Vaccaro, collaboratore di giustizia, pentito della Scu, la cui vicenda, per Zazzera, non è affatto chiara. Dice Zazzera che Vaccaro ha dichiarato “che Basile è stato ucciso su commissione per questioni legate alla sua azione amministrativa”. Vaccaro è o no attendibile? A tal proposito, Zazzera, primo firmatario della interpellanza n. 2/00775 depositata al Ministero degli Interni, conclude che «l’interpellanza ha come unico scopo l’impegno a non spegnere le luci su una vicenda ancora non del tutto chiarita e che presenta molte ombre. E’ opportuno che il Ministro degli Interni ci dica se Giovanni Vaccaro, pentito della Sacra Corona Unita, rientra nel programma di protezione previsto per i collaboratori di giustizia. Sarebbe davvero strano se Vaccaro fosse attendibile per il Ministero degli Interni e inattendibile per il Tribunale di Lecce che non ha accolto agli atti del processo le dichiarazioni rilasciate dallo stesso Vaccaro».
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