Gli uomini della Guardia di Finanza di Lecce hanno scoperto tre studi odontoiatrici privi dei necessari requisiti
All’apparenza erano tre studi odontoiatrici perfettamente funzionanti, dove avrebbero dovuto operare medici dentisti in possesso dei requisiti necessari ad esercitare la professione. In realtà, come emerso dalla lunga e complessa attività d’indagine condotta dai militari della Guradia di Finanza di Lecce per quasi un anno e mezzo, a gestire i tre studi collocati tra i comuni di Maglie, Cursi e Sanarica, erano “semplici” odontotecnici o addirittura soggetti in possesso della sola maturità scientifica. A dare avvio alle indagini sono state le numerose denunce presentate oltre che da pazienti danneggiati, anche da altri medici. Significativo il caso di una ragazza di Maglie che ha subito la perforazione dell’arcata mandibolare superiore, con il rischio di una lesione al nervo ottico. In particolare quello di Maglie era un vero e proprio studio associato, gestito con la compiacenza di un vero odontoiatra (che si recava in studio per pochi minuti alla settimana) e in cui operavano altri sei falsi medici, che eseguivano senza alcun titolo estrazioni, interventi chirurgici e persino anestesie, il tutto con un serio e concreto rischio per la salute dei pazienti. Uno studio, tra l’altro, con una clientela vastissima, compresi numerosi bambini, ed un giro d’affari davvero ingente. In questo caso l’irruzione delle Fiamme gialle – ha spiegato il maggiore Luca Petrocchi – ha permesso di cogliere sul fatto gli odontotecnici, sorpresi ad operare sui pazienti. Meno appariscenti, ma non meno i pericolosi, gli altri due studi, che agivano quasi nell’anonimato. A Cursi il falso odontoiatra aveva pensato bene di crearsi lo studio dentro casa, mentre a Sanarica il laboratorio era perfettamente camuffato e protetto da un efficiente sistema di video sorveglianza. Nove le persone denunciate all’autorità giudiziaria per esercizio abusivo della professione medica, con sequestri che hanno riguardato non solo gli studi, ma anche tutta l’attrezzatura. Le indagini dei finanzieri non sono ancora concluse, al vaglio degli inquirenti vi è anche la vasta documentazione sequestrata. Obiettivo dei militari è innanzitutto tassare i proventi illeciti e poi risalire a chi ha venduto illecitamente medicinali e il cosiddetto “riunito”, l’apparecchiatura centrale dello studio odontoiatrico. Prodotti che dovrebbero essere venduti solo a medici iscritti all’albo.