Per Piergiorgio Caggiula le sorti di Casarano non coincidono con i bilanci e gli interessi di un azienda privata
E’ questo quello che molti Casaranesi si aspettavano. Forse no, ma sicuramente erano molti quello che lo temevano. Il silenzio degli eletti, di chi, in campagna elettorale, ma anche prima e subito dopo, aveva espresso remore sulla necessità di “arricchire” la nostra città di un impianto energetico che servirebbe a pochi ma scontenterebbe tanti. Eppure in tanti, oltre che impegnarsi con firme e proclami, avevano dimostrato fino a tempi poi non tanto lontani, di essere su posizioni certamente diverse da chi l’amministrazione la guida, ed a quanto pare la controlla pure. Predicare bene è stato sempre una prerogativa di qualsiasi amministratore a qualsiasi latitudine. Per carità, non che gli attuali stiano facendo sfracelli, in senso positivo e negativo, questo sta ai cittadini stabilirlo e non al sottoscritto, ma che non venga segnalata nessuna presa di posizione fa riflettere; fa riflettere perché, ed è questa una perplessità fondata, non vorremmo che ci sia una posizione dominante di alcuni elementi in giunta, tale da soffocare velleità e proposte, dibattiti e chiarimenti. E ciò francamente non sarebbe da interpretare come una situazione positiva, come espressione democratica, ma tutt’altro. Sarebbe la prova “provata” dell’autarchia, ma forse sarebbe meglio chiamarla oligarchia, regnante a Palazzo dei Domenicani. Pochi che sorvegliano e vigilano sui tanti. Senza se e senza ma. In nome di una pace dialettica tesa solo ad accreditare le istanze promosse più dal Sindaco e dal suo staff, totalmente autoreferenziale, che a proporsi come promotori di iniziative e progetti. Ma soprattutto ad avallare qualsiasi scelta ed a evitare critiche e commenti. Possibile che a tutt’oggi, nessun consigliere, se chiamato in causa su un progetto che riguarda un azienda privata, come centinaia ce ne sono a Casarano e dintorni, non sia stato capace di esprimere una che sia una opinione in merito? E’ ciò possibile in una democrazia? Possibile che a nessun consigliere sia mai passato per la testa che le sorti di Casarano non coincidano con i bilanci e gli interessi di un azienda privata? Eppure, guarda caso, di bilanci a cui pensare ne avrebbero tanti, anzi uno ma discutibile al punto da votarlo senza remore e perplessità. Per compiacimento potremmo dire, senza fare troppo caso ai numeri, ai tagli, che renderebbero alcune deleghe a questo punto talmente inefficaci da poter essere abolite. Possibile che a nessuno sia venuto in mente di chiedere lumi su quella famosa relazione sui conti che da sei mesi a questa parte molti aspettano che diventi ufficiale e pubblica,e che invece di portare chiarezza sui misteri del debito pubblico ha sortito l’effetto contrario? Silenzio e nient’altro. Questo è il messaggio che ci giunge dalla casa comunale. Al massimo un commento da chi un ruolo lo ha, anche se non dovrebbe averlo, né per legge né per opportunità politica. Per il resto silenzio. Di un silenzio che però fa male, tanto esso è assordante, tanto è pieno di contraddizioni e malcelate ipocrisie, tali da avallare quella cultura del sospetto, dell’ apolitica, di tutti quei cittadini che nella classe politica, a qualsiasi livello e schieramento, non ha più voglia di crederci. Tutti crediamo nella vostra buona fede, crediamo che siete delle brave persone. Non fateci ricredere sul fatto che non siate anche buoni amministratori. Riprendete le redini del vostro ruolo, inorgoglitevi del fatto che siate stati votati e fatevi carico di ciò. La democrazia è dibattito, tutto il resto no. Piergiorgio Caggiula. Presidente Circolo IdV – Casarano
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