650 visite in 25 giornate di attività didattica: gli studenti salentini riportano la vita alla storica biblioteca N.Bernardini di Lecce
Seicentocinquanta ospiti in venticinque giornate di attività didattica: sono questi i numeri del successo dell’iniziativa delle visite didattiche nella Biblioteca provinciale “N. Bernardini” di Lecce che, quest’anno, si è posto come appuntamento fortemente attraente per la popolazione scolastica salentina, anche perché ha accolto i visitatori nella ristrutturata sede nel convitto Palmieri. Per il nono anno consecutivo sono stati centinaia i bambini e i ragazzi che hanno avuto l’opportunità di visitare e conoscere la storica istituzione culturale leccese. Numerose le classi di scuola elementare, media e superiore partecipanti, alle quali si aggiungono le visite organizzate per l’Associazione Nazionale Educatori Benemeriti, per gli studenti dell’insegnamento di storia contemporanea della facoltà di beni culturali dell’Università del Salento e per i bambini del Consiglio comunale dei ragazzi di Matino. Nell’edizione di quest’anno l’attività didattica è stata ulteriormente arricchita dall’iniziativa “Una mattina in Biblioteca”, una serie di lezioni, recital e concerti, curati dal “Fondo Verri” e rivolti a valorizzare il patrimonio letterario, locale e nazionale, per renderlo più fruibile ad un pubblico che si vuole avvicinare alla lettura. Soddisfatta l’assessore provinciale alla Cultura della Provincia di Lecce Simona Manca, che sottolinea “l’importanza per tutti gli studenti salentini di conoscere e soprattutto utilizzare una risorsa culturale estremamente preziosa qual è la Biblioteca provinciale, la cui sede storica è stata restituita al pubblico dopo trent’anni”. Le visite didattiche alla Biblioteca sono curate, da Gabriele De Blasi: “È bello continuare a vedere come moltissimi studenti continuino a frequentare la nostra Biblioteca; particolare soddisfazione, comunque, la danno soprattutto i più piccoli, i bambini delle elementari, che continuano a rimanere sensibili al fascino del libro”. “La Biblioteca Provinciale “N. Bernardini” di Lecce conferma di essere uno dei luoghi più frequentati da coloro che svolgono una qualsiasi attività di studio o di ricerca – spiega il direttore Alessandro Laporta. “Ogni anno, la Biblioteca è visitata da oltre quattromila persone; vengono consultati oltre ottomila testi, più di mille giornali dell’emeroteca storica salentina e almeno cento manoscritti. Un successo “numerico” che dimostra come la Biblioteca Provinciale di Lecce riesca tranquillamente a confermarsi come una tappa obbligata per quanti vogliano condurre attività di studio o ricerca a qualsiasi livello. D’altronde, proprio la presenza, costante e continua, di giovani e giovanissimi continua ad essere una delle caratteristiche dell’utenza della Biblioteca. Anche gli studenti, infatti, sembrano comprendere appieno le enormi potenzialità che un’istituzione come la “Bernardini” mette a disposizione di chiunque sappia e voglia utilizzarla. Un successo che premia, in qualche modo, anche coloro che nella Biblioteca lavorano, con competenza e passione”. “La Biblioteca Provinciale “N. Bernardini”, nel corso della sua storia ultracentenaria, ha visto formarsi, nelle sue sale di via R. Caracciolo, alcuni dei più illustri intellettuali salentini, da Ennio Bonea a Rina Durante, da Enzo Panareo a Donato Valli. Per più di un secolo è stata ben presente nell’immaginario collettivo dei salentini, ospitando, nel corso dei decenni, anche scenografie cinematografiche e, una volta, persino uno spettacolo circense. Oggi, gli stessi spazi accolgono il nuovo pubblico, composto da giovani studenti, ma anche tanti appassionati della storia e della cultura della terra salentina”, dichiara ancora la vice presidente e assessore provinciale alla cultura, musei e biblioteche Simona Manca. Questi dati, dunque, rappresentano, di fatto, uno dei più significativi “biglietti da visita” della Biblioteca Provinciale, che nacque il 20 marzo del 1863, giorno in cui il Consiglio Provinciale di Pubblica Istruzione deliberò di rendere fruibile al pubblico la biblioteca già esistente nel Convitto Nazionale di Lecce. La sede fu allestita dall’architetto Oronzo Torsello ed il primo bibliotecario fu l’avvocato Oronzo Cipolla. Il patrimonio librario esistente fu notevolmente arricchito grazie ai fondi provenienti dalla soppressione di alcuni conventi: Teatini di Lecce (1864), Liguorini di Francavilla Fontana (1865), Riformati di Gallipoli (1865). Nel 1874 la Biblioteca fu visitata dal ministro della Pubblica Istruzione Ruggero Bonghi e, nell’anno successivo, da Ferdinando Gregorovius, che ne fece menzione nelle sue “Passeggiate per l’Italia”. Nella costruzione e nel consolidamento del prestigio della biblioteca, fondamentale fu l’impegno dei bibliotecari succedutisi al Cipolla, tra i quali Gaetano Andriani (dal 1873), Leonardo Stampacchia (dal 1890), Trifone Nutricati Briganti (dal 1893), Giovanni De Michele (dal 1894) e Nicola Bernardini (dal 1902). Il patrimonio della Biblioteca, che oggi sta riprendendo “possesso” della sua sede storica, all’interno del Convitto Palmieri, ha superato i 130.000 volumi e comprende anche 486 manoscritti, 31 incunaboli, 435 edizioni del XVI secolo. Di notevole importanza anche le 275 pergamene, gli atlanti, le carte geografiche della provincia e la fototeca. La Biblioteca, come noto, comprende anche una sezione degli scrittori salentini ed un’emeroteca storica che raccoglie più di cento testate locali. Da considerare, inoltre, i quattromila volumi appartenuti al poeta salentino Girolamo Comi (1890-1966), attualmente custoditi nella sua casa museo di Lucugnano, che rappresentano una sezione distaccata della biblioteca provinciale.
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