Morì al Fazzi dopo essere stato trasferito per due volte in due diversi ospedali. Tre medici dell'ospedale leccese sono indagati per omicidio colposo
I medici indagati con l'accusa di omicidio colposo per la morte di Oronzo Centonze, 57enne di Frigole, avvenuta lo scorso 16 agosto, sono tre, tutti del Vito Fazzi di Lecce. Il pm Giuseppe Coluccia ha chiuso le indagini preliminari partite subito dopo il decesso dell’uomo in seguito ad un esposto presentato dalle figlie e dalla moglie. Secondo quanto ricostruito nell’esposto, lo morte del 57enne sarebbe dipesa da una serie di disagi sopportati presso due strutture sanitarie, quella di Lecce e quella di Campi salentina. Al Fazzi l’uomo venne trasportato in preda ad un blocco intestinale diagnosticato nella tarda serata del 14 agosto presso un presidio di Guardia medica. Ma una volta giunto all’ospedale leccese, considerato un “codice verde”, dunque non urgente, Centonze attese diverse ore prima di essere visitato. Ciò avvenne alle 5 del mattino del giorno successivo: la diagnosi del blocco intestinale venne confermata ma considerata ancora una volta poco grave, guaribile in un paio di giorni tramite dei semplici clisteri. Le familiari di Centonze, convinte che i sanitari stessero sottovalutando la gravità delle condizioni dell’uomo, decisero di trasferirlo presso il nosocomio di Campi. Qui venne data nuova conferma alla diagnosi effettuata in Guardia medica, ma i medici manifestarono l’esigenza di un consulto tra colleghi disponendo un nuovo trasferimento del paziente al Vito Fazzi. Lì l’uomo spirò, in una stanza del Pronto soccorso, il 16 agosto.