Gli otto imputati nel processo sull'ampliamento dell’aerostazione sono stati assolti per intervenuta prescrizione. Tra essi anche nomi illustri come Piero Montinari
Assolti per prescrizione. E’ stato questo l’esito del processo a carico di otto imputati in merito ai lavori di recupero ed ampliamento dell'aerostazione “Lepore-San Cataldo“. Tra di essi anche nomi illustri, come quello di Piero Montinari, attuale presidente di Confindustria Lecce e allora legale rappresentante della “Fices spa”, ditta subappaltatrice dei lavori relativi alla pavimentazione delle piste e alle aree adibite a parcheggio. Le indagini, coordinate dal sostituto procuratore della Repubblica Marco d'Agostino (oggi a Trani), ipotizzarono, oltre alla lottizzazione abusiva, una serie di violazioni nell'esecuzione dei lavori, compiuti secondo l’accusa in assenza delle autorizzazioni previste e in contrasto con gli strumenti urbanistici vigenti. Il tutto sarebbe stato poi aggravato dal fatto che l’area in cui si trovava l’aeroporto era sottoposta a tutela paesaggistica. In particolare i lavori interessarono la torre di controllo, le piste, il parcheggio destinato ai velivoli e le vie di rullaggio. Oltre a Piero Montinari nell’inchiesta finirono anche i nomi di Giuliano Ferrara, Alessandro Blasi e Ferdinando Petrella, presidenti dell’Ente e della società proprietaria dell’aerostazione a partire dal maggio del 2002. Gli altri imputati erano Raffaele Pezzella, appaltatore dei lavori; Ilaria Piconese, legale rappresentante della ditta esecutrice di parte dei lavori; Giovanni Cantatore, progettista e direttore dei lavori; e Giorgio Pascale. Per quest’ultimo l’ipotesi di reato riguardava la sottoscrizione di una falsa perizia sul valore dell’aerostazione, sottostimato di circa 400mila euro. Il Vpo, la dottoressa Tonia Rossi, aveva chiesto l'assoluzione per tutti ad eccezione di Giovanni Cantatore (il cui reato non era prescritto), per cui la pena invocata era di un anno di reclusione. Soddisfatto della sentenza il sindaco di Vernole, Mario Mangione: “Eravamo certi di una sentenza di piena assoluzione, vista l’assoluta mancanza di qualsiasi forma di illecito. Oggi, dopo che l’inchiesta giudiziaria ha bloccato per circa cinque anni l’attività amministrativa e imprenditoriale dell’aerostazione, è iniziato un piano di rilancio. Un rilancio che siamo sicuri sarà completato in tempi brevi”.
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