Casarano. Partono i Cantieri di lavoro

Il primo “cantiere” ha preso il via ieri. Cinque cittadini senza occupazione contribuiranno al recupero di diverse aree verdi della città

Dà i primi frutti “Cantieri di lavoro”, il provvedimento del Comune di Casarano a favore di cittadini senza occupazione. Il primo “cantiere” è partito ieri. Cinque lavoratori sono coinvolti nella sistemazione dell'area verde nei pressi dell'ospedale “Francesco Ferrari”; presteranno servizio per dieci giorni, contribuendo al recupero di diverse aree verdi. Oggi si occuperanno di piazza San Domenico e piazzetta Petracca. A seguire saranno progressivamente sistemati tutti gli spazi verdi esistenti a Casarano, con la piantumazione di fiori e piante. “I lavori pubblici – precisa Ivan De Masi, sindaco di Casarano – si trasformano, così, in un’occasione lavorativa per molti disoccupati, a tutto vantaggio del decoro urbano e della vivibilità. Come ho già sottolineato all'indomani dell'approvazione in Giunta del bando relativo ai ‘Cantieri di lavoro’, ribadisco nuovamente come questo sia il frutto di un lavoro interassessorile, che ha visto coinvolti, a vario titolo, gli assessorati ai Lavori pubblici, ai Servizi sociali ed al Decoro urbano. Nella consapevolezza che questa iniziativa non sia in grado di risolvere i gravi problemi occupazionali che attanagliano il nostro territorio, siamo però convinti che renderà meno incerta la situazione di molti concittadini”. Terminati i dieci giorni di lavoro, si scalerà nella lista composta da disoccupati e stilata con l'apposito bando, cercando di dare un'opportunità lavorativa al maggior numero possibile di persone che versano in condizioni di svantaggio socio-economico. “L'idea – commenta Marcello Torsello, assessore ai Lavori pubblici, promotore dei “Cantieri di lavoro” – è che nessuna zolla di terreno destinata a verde pubblico rimanga incolta. Tra l'altro, trovare una sia pur breve occupazione a chi è senza lavoro garantisce non solo un ritorno economico ai disoccupati impiegati, ma innesca un meccanismo dalla forte valenza etica e sociale. Essere artefici del recupero di una parte della propria cittadina, infatti, significa incidere positivamente sul senso di appartenenza ad una comunità e sulla responsabilità che questo comporta”.

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