Poli Bortone, qualcosa non torna nel no al nucleare in Puglia

La senatrice critica le linee adottate da Palese, Fitto e Vendola sulla questione nucleare

La senatrice Adriana Poli Bortone, candidata presidente della Regione Puglia, torna sul tema del nucleare: “Ribadisco quanto ho più volte dichiarato nei giorni e nei mesi scorsi: sono contraria alla costruzione di centrali nucleari in Puglia”. «Alla luce di quanto dichiarano esponenti del governo quest'oggi – sostiene Poli Bortone – c'è qualcosa che non torna: da un lato si afferma che saranno tenute in considerazione le istituzioni locali interessate e le popolazioni, dall'altro si fa finta di non vedere che al provvedimento varato oggi manca il parere della Conferenza unificata». «Allo stesso modo – aggiunge la presidente nazionale del movimento “Io Sud” – c'è qualcosa che non torna nelle dichiarazioni e negli atti di Rocco Palese e del ministro Raffaele Fitto. Nei giorni precedenti l'approvazione della legge regionale pugliese sul “no” al nucleare, Palese sostenne di aver “blindato” il testo portato in commissione dal centrosinistra per evitare che la norma fosse “costituzionalmente vulnerabile”. Anzi, la additò perfino come esempio per altre regioni che, secondo lui, avrebbero potuto “mutuarla”». «La legge che, sempre secondo Palese, avrebbe dovuto sancire la “linea già adottata dal governo Berlusconi” – incalza Poli Bortone – viene clamorosamente impugnata da quel governo: come dire che il ministro Fitto smentisce il lavoro di cesello sul testo della norma, di cui tanto si era vantato Palese». Peraltro, già la scorsa settimana «il ministro aveva deriso leggi come quella “blindata” da Palese, sostenendo che hanno “solo un fine di agitazione e propaganda, ma sono in netto contrasto con la Costituzione”. Tanto dovrebbe bastare a Palese – commenta la senatrice – per ammettere questo ennesimo fallimento». Quanto al presidente uscente, Nichi Vendola, «sta dimostrando di essere un pacifista anomalo invocando l'intervento dell'esercito se si dovesse insediare il nucleare: la verità è che in anni di governo la sua maggioranza, con una strana quiescenza da parte dell'opposizione del Pdl, non ha mai dato il via agli organismi istituzionali partecipativi, quali il Consiglio delle autonomie, pure previsto dallo Statuto regionale, che sarebbe stato il luogo istituzionale nel quale far emergere con forza l'espressione di volontà del territorio, soprattutto sulle scelte strategiche». «Vendola – conclude Poli Bortone – avrebbe fatto bene a essere più attivamente presente nelle Conferenze Stato-Regione, nelle quali ha brillato per inconsistenza; Palese farebbe bene a chiedere al ministro Fitto come mai non ha convocato la Conferenza Unificata prima di varare un provvedimento strategico di questa portata, in una materia di legislazione concorrente».

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