L'agguato a Barba davanti alla sua villa

Il killer pentito ha rivelato che avrebbe dovuto assassinare Vincenzo Barba davanti alla sua villa di Rivabella, simulando una rapina

Molto dettagliato il racconto del killer siciliano Carmelo Mendolia. L'agguato al Deputato del PLD Vincenzo Barba sarebbe dovuto avvenire davanti alla villa di Rivabella, inscenando un tentativo di rapina finito in tragedia e sviando i sospetti dal mandante Rosario Padovano. Dalle intercettazioni telefoniche emerge intanto anche il nome di un altro ex sindaco di Gallipoli, Flavio Fasano, esponente del Partito Democratico che avrebbe avuto dei contatti con il clan Padovano. Articolo del 13 novembre: C’era anche Vincenzo Barba, deputato del Pdl e personaggio molto in vista a Gallipoli ma non solo, nel mirino di Carmelo Mendolia, il killer assoldato da Rosario Padovano. Oltre ad aver commissionato l’omicidio del fratello, Salvatore Padovano, detto “Nino Bomba”, boss della Sacra Corona Unita, effettivamente portato a termine il 6 settembre 2008, Rosario avrebbe avuto in programma altri spargimenti di sangue. Per la precisione si sarebbe trattato di Anna Reali, vedova di Nino Padovano, tanto odiata da Rosario, e di Vincenzo Barba, l’imprenditore politico ed ex presidente della squadra di calcio che oggi milita in serie B. La presenza di Barba sulla scena gallipolina avrebbe reso difficoltosa la scalata politica di Rosario che quindi avrebbe deciso di liberarsene. Ma i due omicidi erano previsti per lo stesso periodo in cui fu eliminato Salvatore Padovano, ma il killer allora preferì fuggire dalla cittadina ionica: il flusso turistico si era ormai ridimensionato e lui avrebbe potuto non passare inosservato. Venne tutto rimandato all’anno dopo, al 2009 quindi. Ma Mendolia, ormai pentitosi per paura di finire mano per opera di Rosario Padovano, ha deciso di raccontare tutto. Non ha mai fatto il nome di Barba, ma ha parlato di un “importante politico di Gallipoli” riferendo anche dettagli precisi. Al nome di Barba ci sono arrivati i carabinieri del Ros ed i poliziotti della Squadra mobile nelle informative sull’omicidio Padovano consegnate ad Elsa Valeria Mignone, pubblico ministero della Direzione distrettuale antimafia.

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