L’ultima tendenza: rifiuti nascosti nella macchia

Nonostante i finanziamenti regionali per recuperare zone paesaggistiche di raro valore, l’intera area attorno a Poggiardo è lontana dal raggiungere quel rispetto ambientale tanto atteso

Stavolta Trasgressore Libero se n’è inventata un’altra per non far notare il reato ambientale consumato. La tecnica consiste nel gettare i rifiuti di ogni tipo in un luogo nascosto da arbusti e macchia mediterranea e scappare al grido di “tanto non se ne accorge nessuno”. Il fatto accade, per esempio, in piena “zona Canali” nelle campagne di Vignacastrisi che conducono verso l’agro di Castro. “Qui si nasconde la parte più inesplorata del paese e della sua storia: in mezzo alla vegetazione si scorgono caverne, cumuli e costruzioni tombali, unici testimoni di un tempo ancora da rivelare”. Le parole sono tratte dall’ultima pubblicazione di Agostino Casciaro dedicata a “Vignacastrisi – Un paese vicino al cielo”. Un tempo i canali naturali di scolo delle acque molto profondi creavano dei dirupi scoscesi tra il paese e il territorio di Castro e i dirupi da risalire rendevano difficili le comunicazioni. Proprio in questo paradiso della natura, c’è uno spettacolo raccapricciante e una vergogna che grida vendetta per l’ambiente offeso: cataste di eternit, una serie di materassi, elettrodomestici di tutte le taglie, secchi, copertoni. Sembra un piccolo supermercato a cielo “coperto”, visto che quasi tutto il materiale è celato dal fogliame, dagli arbusti e dagli alti alberi. Uno scempio che raddoppia la sua gravità se si va a leggere il provvedimento del Settore ecologia della Regione Puglia datato 18 gennaio 2007, a firma del dirigente Luca Limongelli, con il quale si stanziarono 200mila euro in favore del Comune di Ortelle, nell’ambito della misura 1.6 dei Por 2000-2006, proprio per il progetto di “Recupero e valorizzazione della zona Canali nella frazione di Vignacastrisi”. Dalla nuova amministrazione comunale insediata da qualche mese, guidata da Francesco Rausa, fanno sapere che c’è l’intenzione di intervenire sui luoghi e mettere in atto tutte le iniziative per tutelarli. Un’altra ferita aperta si scorge in “località Pascariti” a Spongano, al confine con Poggiardo. Da lontano l’erba secca riesce a nascondere bene un tesoro di oggetti di risulta, conci di tufo, oggetti sanitari e vario materiale che giace lì da tempo ed è diventato ormai parte integrante del terreno. La stessa cosa non si può dire per le pile di eternit appoggiate sui muretti a secco vicini, in bella mostra. E per finire vediamo quanto succede in via Turri, tra Poggiardo e Minervino. Lo scenario è da commedia. Tra le viuzze di campagna assediate da mucchi di spazzatura spunta lei, in bella mostra, una cyclette “Montana” verdina vecchio tipo pronta ad essere cavalcata. A scoprirla è stato durante un sopralluogo giorni fa il consigliere comunale poggiardese Massimo Gravante, il quale ora auspica che “i miracoli di vedere Poggiardo pulita non si fermino solo alle piazze principali del paese ma si estendano a tutto il territorio”.

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