Di giorno orafo. Di notte dj. Così si conquista Parigi

Fa l'orafo come il padre. E per creare ascolta musica e la suona. Il salentino Federico Primiceri ci racconta la sua esperienza parigina alla kermesse Designer Showcase 2009 dove ha presentato la sua colleizone ispirata al videogioco PacMan

Un sogno nutrito fin da bambino, nato nel laboratorio del padre, orafo anche lui. Un dj che a suon di musica crea i suoi gioielli. Federico Primiceri, 31 anni, di Lecce, ora è un designer e orafo affermato. Da poco tornato da Parigi, dove ha debuttato con la sua collezione di pezzi d'autore in occasione della kermesse Designer Showcase 2009, dall’1 all’8 ottobre. Grosse soddisfazioni quelle ottenute e ora tra i suoi progetti quello di creare una nuova collezione e continuare a portare la sua arte in altri paesi, in giro per il mondo. Federico, ma da dove nasce questa passione per l’arte orafa? La passione per l'arte orafa è nata quando da piccolo accompagnavo mio padre in laboratorio tutti i pomeriggi. Lo osservavo mentre era seduto al suo banchetto e creava gioielli per la sua bottega. Rimanevo estasiato da come realizzava le sue opere ed è riuscito a trasmettermi questa meravigliosa arte. Illustraci brevemente il tuo percorso. Come sei arrivato a Parigi? Nel 1997 è iniziato il mio percorso come designer e orafo. Nel 2005 iniziano le mie collaborazioni con stilisti, realizzando gioielli per l’Haute Couture. Nel 2008 il primo appuntamento internazionale: mostra ad Istanbul Jewelry Show, evento internazionale dell’alta gioielleria. Successivamente l’inaugurazione del Press Open Day a Londra, l’importante sfilata a Mosca per poi arrivare a Parigi con International Designer Showcase, presso Hotel Le Bristol Paris in Saint-Honorè. Per tale occasione, sono stato selezionato e contattato personalmente dal Presidente del National Jewelry Institute per esporre insieme ad altri 19 artisti provenienti da tutto il mondo in uno dei salotti più eleganti ed esclusivi della capitale francese, durante Paris Fashion Week appena conclusasi. Quali, a caldo, le tue emozioni ora che sei tornato? Sensazione unica. Sono ancora emozionato per aver esposto le mie opere insieme ai nomi più importanti dell'alta gioielleria d'autore. Le tue creazioni rapiscono l’attenzione non solo nazionale, ma anche internazionale. Senti il peso, la responsabilità di rappresentare il Salento all’estero? Non lo vedo come un peso, né come un dovere. Sono salentino, produco e lavoro nella mia terra, portando la mia creatività in tutto il mondo. Il salento è una parte di me. Musica e arte orafa. Un mix di passione e lavoro. Cosa fa Federico quando non indossa i panni dell’orafo? La musica è un elemento fondamentale delle mie creazioni. Ciò che definisco “Jewel Music Concept” esprime esattamente questo: la musica provoca in me sensazioni forti, emozioni che trasformo in forme preziose. Ogni mio gioiello nasce con la musica. Quando non indosso i panni dell'orafo sono un dj, creo musica elettronica e sono in stretto contatto con diversi musicisti che stimo, collaborando in vari progetti che spaziano dall'electro jazz fino ad arrivare a diverse espressioni della musica elettronica. Nella mia vita arte orafa e musica viaggiano sulla stessa lunghezza d’onda. Ti sei ispirato a PacMan, il gioco che negli anni ‘80 ha rivoluzionato il concetto di videogame. Come mai proprio questa scelta? Il gioco PAC-MAN ha influenzato la mia generazione e ha rivoluzionato non solo la storia del videogame ma anche la vita delle persone. Mi è sempre piaciuto il personaggio di Pac-Man, i fantasmini inseguitori e la dinamiche del gioco, i livelli da superare, uno in particolare, il livello 256, quello che nessuno è riuscito mai a visualizzare. Da qui è nata l’idea della collezione Level 256 in chiave di lusso. È significativa un’affermazione che a me piace citare: “I videogiochi non influenzano i bambini. Voglio dire, se Pac-Man avesse influenzato la nostra generazione, staremmo tutti saltando in sale scure, masticando pillole magiche e ascoltando musica elettronica ripetitiva” (Kristian Wilson, Nintendo Inc, 1989). Sorrido ogni volta che mi viene in mente perché pochi anni dopo si è diffusa la tendenza dei rave, della musica techno ed elettronica. Quanto ti ha dato a livello lavorativo quest’esperienza parigina? Cosa è cambiato? Quest'esperienza mi ha reso più forte e dinamico, soprattutto nell'ambito artistico, stimolando ancora di più la mia creatività. Pensi di aver raggiunto il Level 256? Sei soddisfatto? Sono soddisfatto del mio Level 256, di ciò che mi ha dato nella fase di ideazione e realizzazione e delle emozioni che provoca nelle persone. È la straordinaria la percezione che ne deriva che continua a soddisfarmi. Progetti futuri? Creare una nuova collezione e continuare a portare la mia arte in altri paesi, in giro per il mondo. Se dovessi dare un consiglio a chi ha le tue stesse ambizioni? Direi di essere convinti delle proprie ambizioni e credere senza mai demordere nelle proprie idee e nei propri sogni.

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