Dino Congedi, assessore al turismo, il 6 luglio ha presentato una lettera di dimissioni. Quali i motivi?
Riportiamo di seguito il testo della lettera di dimissioni di Dino Congedi, protocollata il 6 luglio 2009. La lettera ci è stata inviata dai consiglieri comunali d’opposizione per trasparenza e correttezza nei confronti di tutti i cittadini. “La continua intromissione nelle mie deleghe ed il fatto che il Sindaco avalli, nonostante le mie proteste continue, questo comportamento, ormai usuale, di alcuni miei colleghi, sono dimostrazione della mancanza totale di stima nei miei confronti e nelle mie capacità gestionali ed organizzative. Ciò viene maggiormente messo in evidenza dal fatto di non avere mai avuto a disposizione fondi e personale di riferimento per l'espletamento delle mie funzioni assessorili. Preso atto di quanto sopra e per il rispetto che nutro per tutta la Popolazione Ugentina, ho l'obbligo morale di rassegnare, con la presente, le dimissioni dal ruolo di assessore comunale. Auguro a tutti buon lavoro.” I consiglieri comunali d'opposizione hanno replicato: “Non è stato il primo a dimettersi, forse non sarà nemmeno l’ultimo: ricordiamo che appena qualche mese addietro ha deciso di chiudere la sua esperienza nella giunta Ozza l’assessore allo sport Antonio Ponzetta”. A questo punto, viene spontaneo chiedersi: Cosa sta succedendo? E soprattutto: a chi o a cosa si riferisce l’ex assessore Congedi quando denuncia “continue intromissioni”, avvallate dal sindaco, nelle proprie deleghe? Chi sarebbero questi soggetti politici o istituzionali che minano la stabilità, ancorché precaria, della giunta Ozza? I consiglieri comunali d’opposizione, stanchi e preoccupati da questi continui balletti e dallo scarso rispetto delle Istituzioni dimostrato, hanno già presentato una richiesta di convocazione urgente del Consiglio Comunale, affinché il Sindaco chiarisca, una volta per tutte, questa strana situazione, al limite della crisi politica e della paralisi amministrativa. “Confidiamo che il Sindaco si assuma la responsabilità politica di quanto sta accadendo e, dimostrando un minimo di rispetto dei cittadini, anticipi lui stesso i tempi convocando prima dei venti giorni previsti dalla legge la seduta del Consiglio Comunale da noi richiesto. Sempre con la speranza che non ci siano altri altarini da scoprire o tombe da scoperchiare”. Hanno concluso i consiglieri.