Aurelio Gianfreda, consigliere della Provincia e della Regione, a Vendola: “Non accetterò una lesione del corpo istituzionale di cui entro a far parte”
Per Aurelio Gianfreda il vero problema non sta nella sostituzione delle persone, ma nel percorso politico seguito dal Presidente della giunte regionale tutto ispirato ad una filosofia che rende la politica ancellare alla magistrature ed ai mezzi di informazione. “Chiamato a sostituire Vittorio Potì in Consiglio Regionale ed abituato al rispetto Istituzionale del Presidente Pellegrino nei confronti del Consiglio provinciale di Lecce, voglio che Vendola sappia che non accetterò una lesione del Corpo Istituzionale di cui entro a far parte. Trovo, infatti, che l’intera gestione del rimpasto sia stata affrontata dal Presidente violando le prerogative del Consiglio cui non è stato dato di conoscere i risultati di una inchiesta amministrativa sulla sanità, che è stata secretata (ma recapitata alla magistratura), né conosciamo le ragioni per cui alcuni assessori sono stati riconfermati ed altri sostituiti”. Ha concluso il consigliere: “Non voglio mettere in discussione i poteri che lo Statuto regionale assegna al Presidente direttamente eletto, ma mi sembra indubbio che quei poteri debbano essere esercitati con atti trasparenti e motivati sì da rendere possibile al Consiglio una discussione sulle modalità di esercizio.”