Decide la Poli

Antonio Gabellone (centrodestra) raggiunge il 41,3% dei consensi; Loredana Capone (centrosinistra) il 36,7%. Al ballottaggio ci vanno loro. Ma il vero arbitro è Adriana Poli Bortone. Il “suo” 21,9% sarà determinante

Alla fine dello spoglio, ieri, festeggiavano tutti. Festeggiava Antonio Gabellone, candidato presidente per il Pdl e per lo schieramento di centrodestra costituito da nove liste, che ha raggiunto quota 41,3% (192.870 voti in tutto), con il Popolo della libertà come partito più suffragato (18,5%). Il “signor nessuno”, come l’avevano battezzato gli avversari in campagna elettorale; ed anche gli elettori, per la verità, che forse si sarebbero aspettati un nome più altisonante in ballo. Festeggiava Loredana Capone, vicepresidente uscente della Provincia di Lecce, candidata per lo schieramento di centrosinistra sostenuta da otto liste, la quale ha raccolto il 36,7% dei consensi (171.372 voti), ovvero un “meno cinque” di punti percentuali rispetto all’avversario di schieramento opposto (primo partito, il Pd, con il 13,09%). Festeggiava, questa, per aver superato i risultati delle Politiche dell’anno scorso ed aver fatto registrare un trend positivo per la sua parte. E festeggiava anche Adriana Poli Bortone, ex vicesindaca di Lecce, fondatrice del Movimento Io Sud, sostenuta nella corsa a Palazzo dei Celestini da Udc ed altre formazioni. Festeggiava, la Poli Bortone, perché in soli quattro mesi è riuscita a mettere su una voce “autonoma” in nome del Sud ed a convincere il 21,9% dei votanti (risultato eccellente per l’Udc che ha raggiunto quota 8,4%, superando, anche se di poco, lo stesso Io Sud, fermo al 7,3%). Non sufficienti, è vero, per finire al ballottaggio, che invece sarà sfida aperta tra Gabellone e Capone, ma sufficienti per far tremare gli altri due. Perché nonostante sia forte del suo “più cinque” Gabellone non è nella condizione di dormire sogni tranquilli; e non lo è nemmeno la Capone, nonostante nei giorni scorsi sembrasse quasi certo che la senatrice avrebbe appoggiato lei in caso di ballottaggio in una sorta di solidarietà femminile e, soprattutto, di avversione nei confronti del PdL. Perché gli screzi tra Poli e Pdl sono cosa nota, ma non è detto che questa decida di condizionare i suoi “fedelissimi” indirizzandoli da una parte piuttosto che dall’altra. Lei stessa, del resto, proprio ieri (dopo aver lasciato aperto lo spiraglio “candidatura alle Regionali 2010”) ha parlato di piena autonomia dei “suoi” 100mila, facendo chiaramente intendere che i giochi sono tutt’altro che fatti. La vera gioia per l’ex vicesindaca è aver totalizzato il 30% a Lecce, la sua città, che le ha dimostrato ancora una volta il suo affetto e la sua fiducia. Tutti gioiscono, così sembrerebbe (anche se per Paolo Perrone, sindaco di Lecce, quelli che seguono non saranno giorni facili; aveva rimandato la decisione circa le sue dimissioni a dopo il voto che forse non gli ha dato quelle conferme che sperava) ma con un occhio a numeri e percentuali. Del resto, il verdetto finale non è lontano. Se ne riparlerà tra due settimane. Di nuovo alle urne. Tutte le percentuali I dati collegio per collegio I dati per singolo Comune L'affluenza alle urne

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