[DVD] La classe

Entre le murs

Il film Palma d'oro a Cannes è un bellissimo racconto sulla nostra società, letta attraverso la lente della scuola.

Entre le murs, dentro le mura, come in prigione. La classe racconta di una scuola, di una società che non è più capace di parlare ai suoi giovani. Non c'è senso, i ragazzi della banlieu parigina non capiscono perché sono lì, perché devono studiare, apprendere. La classe diventa un luogo terzo, diverso, in cui alla fine non entrano i problemi del quartiere né le storie dei ragazzi. Gli insegnanti hanno perso il contatto, non capiscono. E assieme alla comprensione hanno perso la passione. Anche chi (François, il prof protagonista) prova a instaurare un dialogo fallisce; è lontano, è diverso, non è in grado di spiegare «a cosa serve sapere il congiuntivo imperfetto». L'istituzione scuola, con la sua forma, i suoi principi, le sue regole è inutile, lontana, non adatta, a volte addirittura dannosa. Quello che colpisce è che la distanza tra insegnanti e studenti sembra rimanere invariata anche con gli studenti, bianchi e agiati, che a scuola vanno bene, che non hanno problemi. Bello il finale, in cui l'unico momento di contatto autentico è ad aula vuota, quando alunni e professori giocano, a fine anno, una partita a pallone, nel cortile della scuola. Il film mette in scena tutto ciò con stile documentaristico, il regista dirige dei veri ragazzini delle banlieu, che sono loro, con i loro veri nomi, il loro linguaggio (che il doppiaggio cancella e il DVD non restituisce, visto che mancava della traccia audio originale). Il racconto è freddo, oggettivo, la forza del narrato è tale da permettere al regista di non prendere posizione. In sintesi un film davvero bello e crudele. (non so se sia superiore al Divo, a cui ha tolto la Palma d'oro, ma giocava in casa…)

Sostieni il Tacco d’Italia!

Abbiamo bisogno dei nostri lettori per continuare a pubblicare le inchieste.

Le inchieste giornalistiche costano.
Occorre molto tempo per indagare, per crearsi una rete di fonti autorevoli, per verificare documenti e testimonianze, per scrivere e riscrivere gli articoli.
E quando si pubblica, si perdono inserzionisti invece che acquistarne e, troppo spesso, ci si deve difendere da querele temerarie e intimidazioni di ogni genere.
Per questo, cara lettrice, caro lettore, mi rivolgo a te e ti chiedo di sostenere il Tacco d’Italia!
Vogliamo continuare a offrire un’informazione indipendente che, ora più che mai, è necessaria come l’ossigeno. In questo periodo di crisi globale abbiamo infatti deciso di non retrocedere e di non sospendere la nostra attività di indagine, continuando a svolgere un servizio pubblico sicuramente scomodo ma necessario per il bene comune.

Grazie
Marilù Mastrogiovanni

SOSTIENICI ADESSO CON PAYPAL

------

O TRAMITE L'IBAN

IT43I0526204000CC0021181120

------

Oppure aderisci al nostro crowdfunding

Leave a Comment