Il patrimonio si aggirava intorno ai tre milioni
Giorgio Romano sei mesi fa fu indagato per usura ed estorsione in un giro di aste truccate. Ucciso poi da una sua vittima. Oggi terreni, fabbricati, auto, quote societarie e conti correnti sono stati sequestrati. Valore: oltre tre milioni e mezzo
Venne trucidato con cinque colpi di pistola all’interno del suo capannone. Sullo sfondo, una vicenda di aste giudiziarie. Si tratta del 61enne Giorgio Romano, di Matino, freddato con una pistola calibro 9 la mattina del 13 settembre 2008 da Vincenzo De Salve, macellaio di 55 anni, di Parabita, la cui azione di fuoco sarebbe da ricollegare ad una sua proprietà acquisita dalla vittima. Ora, a seguito di un’articolata indagine condotta dai finanzieri del nucleo di polizia tributaria, è stato sequestrato l’ingente partrimonio intestato a Romano ed alla moglie accumulato negli anni. Su richiesta del sostituto procuratore Francesca Miglietta sono stati sequestrari locali commerciali e civili abitazioni, terreni con annesse coloniche e suoli edificatori, autovetture, quote societarie e disponibilità finanziarie per un valore di tre milioni e mezzo di euro, tra Parabita, Matino e Casarano.