Antenna. Quartiere in fibrillazione

Una zona compresa tra l’ospedale “Ferrari” e la caserma dei carabinieri

Con una petizione, protocollata martedì scorso in Municipio, a Casarano, si chiede la rimozione immediata dell’impianto posto su un’abitazione di via Agnesi. Il motivo? Un’antenna di telefonia mobile che potrebbe provocare danni alla salute

Spunta un’antenna e un intero quartiere và in fibrillazione. Ben 120 cittadini delle vie Dogliotti, Agnesi, Colletta, Fermi, Alto Adige e strade limitrofe, una zona compresa tra l’ospedale “Ferrari” e la caserma dei carabinieri, hanno firmato una petizione, protocollata martedì scorso in Municipio, con la quale chiedono la rimozione immediata dell’impianto posto su un’abitazione di via Agnesi. Il motivo? I promotori della petizione presumono che sia un’antenna di telefonia mobile che potrebbe provocare danni alla salute. La circostanza, però, è stata smentita dall’Ufficio Tecnico di Palazzo dei Domenicani, chiarendo che si tratta invece di un’antenna wi-fi per servizi internet. Gli abitanti del quartiere hanno scritto al sindaco, Remigio Venuti; al Difensore Civico, avv. Fedele Pisanò; all’Ufficio Igiene dell’Asl di Lecce; all’Ufficio Tecnico comunale, chiedendo “l’immediata rimozione” dell’antenna, perché sarebbe in una zona ad alta intensità abitativa “ed è posta nelle immediate vicinanze di una scuola materna, di un asilo nido, di una struttura psichiatrica e di un ospedale”. Il tutto, secondo i firmatari, in contraddizione con le prescrizioni del Regolamento di igiene e sanità pubblica. Solo che l’impianto non serve per le comunicazioni tra cellulari: l’antenna di via Agnesi e il ripetitore di via Dogliotti, infatti, è di ausilio per servizi internet a banda larga. L'azienda “Wifinetcom”, proprietaria dell’impianto, precisa di essersi scrupolosamente attenuta al rispetto della normativa nazionale e regionale. “La categoria di impianti installati ricade nella tipologia di microimpianto – spiega il titolare Vincenzo Pomarico – ovvero le installazioni constano di trasmettitori di potenza inferiore ai 5 W e pertanto godono di un particolare trattamento per il Regolamento Regionale che ne prevede l'installazione anche in zone sottoposte a tutela e vincolo architettonico o paesaggistico e quindi anche in zone abitate”. “Abbiamo eseguito – prosegue Pomarico – tramite professionista abilitato, gli autocontrolli sulle emissioni di campo elettromagnetico che confermano quanto teoricamente previsto e correttamente inserito nella normativa, ovvero che tali impianti non rivestono importanza radioprotezionistica e quindi non sono sottoposti a regime autorizzativo rigido cui sono sottoposti gli impianti Fm, Tv, Gsm e Umts”. Questi impianti, infatti, superano i 5 W di potenza e la loro installazione viene prevista lontano dalle aree abitate, salvo comprovate esigenze di servizio. Come ha confermato l’Ufficio Tecnico comunale e il sindaco, Remigio Venuti, che ha risposto ad un’interrogazione del consigliere comunale Leda Schirinzi.

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