Venerdì scorso, dopo una lunga malattia, è deceduto all’età di 88 anni
Dopo una lunga malattia, è deceduto all’età di 88 anni Cosimo Giovanni Mastai, noto per essere stato uno dei pochi partigiani salentini che hanno combattuto nella Resistenza jugoslava
di Enzo SCHIAVANO Venerdì scorso, dopo una lunga malattia, è deceduto all’età di 88 anni Cosimo Giovanni Mastai, noto per essere stato uno dei pochi partigiani salentini che hanno combattuto nella Resistenza jugoslava. La sua attività di partigiano è degna di un romanzo ed è stata, negli anni che ha vissuto dopo la guerra, un esempio per i tanti cittadini che lo hanno conosciuto. Durante la Seconda Guerra mondiale, Mastai era caporale dell’83° reggimento della Divisione “Venezia”. Allo scoppio del conflitto, il reggimento fu inviato in Albania, al confine con la Grecia, con lo scopo di occupare quel Paese, operazione che com’è noto fallì. Nel 1941, la compagnia di Mastai fu trasferita prima in Montenegro e poi nella vicina Serbia, a Prijepolje, per supportare le azioni belliche dell’esercito tedesco. L’8 settembre 1943, giorno dell’armistizio, i tedeschi cercarono di fare prigioniera l’intera Divisione, comandata dal generale Giovanbattista Oxilia, ma questi si rifiuta di sottostare alle imposizioni tedesche, ed inizia così la costituzione della Divisione italiana partigiana “Garibaldi” del Montenegro, della quale lo stesso generale Oxilia diventa comandante fino al febbraio 1944. Da quale momento, Mastai e i suoi commilitoni cominciano un’altra guerra, quella che li porterà a combattere contro il nazismo e il fascismo, a fianco delle brigate comuniste del maresciallo Josip Broz Tito, il ”padre” della futura Repubblica Jugoslava. Nel corso del 1943, Mastai si guadagnò sul campo di battaglia la medaglia di bronzo al valor militare: con una mitragliatrice, da solo, riuscì a bloccare i tedeschi, coprendo la fuga dei suoi compagni. Per questa azione fu poi decorato dal maresciallo Tito in persona. La “Giornata della Memoria” è stata istituita principalmente per commemorare le vittime dell’Olocausto, ma questo periodo serve anche per ricordare coloro che a rischio della propria vita hanno protetto i perseguitati e hanno combattuto contro la dittatura. Tra questi, anche Cosimo Giovanni Mastai
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