Maltempo. Il Salento conta i danni

Il territorio attorno a Castro è stato il più colpito

Dopo aver chiesto alla Regione di proclamare lo stato di calamità, il Comune di Castro ha inviato alla rete di amministrazioni cittadine dell’Area Vasta del Sud Salento, un progetto di riqualificazione del porto per 3 milioni e 700mila euro

Non c’è stata tregua, nemmeno per qualche ora. Il maltempo non si è fermato mai e per tutta la giornata di venerdì (soprattutto nella nottata) ha colpito senza pietà. Sotto il tiro della tremenda mareggiata, forza 10 dovuta a raffiche di vento proveniente da scirocco di oltre 100 Km/h, sono finite per la terza volta in 15 giorni le aree portuali, e tutte le zone vicine senza eccezione alcuna, di Castro, Santa Cesarea Terme e Andrano. Nella marina castrense l’impeto delle onde ha scardinato la mantellata formata da decine di blocchi in cemento frangiflutti che protegge dall’esterno l’intero molo. Non solo. La massa d’acqua è riuscita a scavalcare la barriera dello stesso molo e ad intaccare numerose imbarcazioni (“lampare” e pescherecci) collocate dai pescatori sulla banchina per un periodo di riposo, in un luogo sopraelevato del porto. Il mare ne ha agguantate due-tre e se l’è trascinate in alto mare, affondandole. Vento, mare in burrasca, pioggia a dirotto dal pomeriggio. Su Castro mancava solo il terremoto. “Ancora una volta, registriamo con sconforto l’ennesimo attacco al nostro territorio – dice sconsolato il sindaco Luigi Carrozzo -; mi è giunta poco fa la notizia che l’intera pavimentazione della piscina della Zinzulusa è stata spazzata via, evidentemente non bastava il camminamento verso la Grotta venuto giù una settimana fa. A questo punto credo che siamo vicini a un danno complessivo all’incirca di due milioni di euro. Il paese è in ginocchio e credo che la Regione debba prendere in tempi brevissimi in seria considerazione la nostra richiesta di stato di calamità”. Oltre a Bari, il primo cittadino di Castro ci informa che nelle settimane scorse il Comune ha inviato alla rete di amministrazioni cittadine dell’Area Vasta del Sud Salento, un progetto di riqualificazione dell’intero porto (con diversi interventi di rifacimento e protezione del molo) per complessivi 3 milioni e 700mila euro. “Speriamo che quanto prima la nostra proposta venga vagliata e approvata – auspica Carrozzo – in modo tale da ottenere poi l’assenso dalle autorità regionali. Abbiamo bisogno di tempi certi per risollevare l’economia del paese”. A Santa Cesarea Terme l’entità economica dei danneggiamenti ha raggiunto quota 200mila euro. La bufera si è abbattuta in più punti della costa, tra cui Palazzo Tamborrino, zona Archi, Caicco, piscina sulfurea delle Terme e quella del Circolo nautico. I danni qui sono stati limitati, ma il prezzo più salato lo ha pagato Porto Miggiano dove alcune barche sono colate a picco e svariati massi hanno ostruito l’imboccatura e l’utilizzo della banchina. “Anche noi abbiamo presentato a Bari la messa in stato di calamità – dichiara il sindaco Daniele Cretì – e con l’ausilio dei tecnici nelle prossime ore appureremo con ulteriore esattezza l’ammontare di cui abbiamo bisogno per la ricostruzione”. Nell’insenatura della marina di Andrano, infine, nei pressi del parcheggio e della discesa di “zona Botte” si nota il distacco della pavimentazione in pietra con annessa colata di cemento, situata appena un anno fa, evidentemente non ancorata alla terraferma con le giuste precauzioni. La zona è ora interdetta al passaggio dei visitatori, in attesa del da farsi. Decine di migliaia di euro anche qui la cifra per ripristinare l’area.

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