L’Amministrazione denuncerà chi offende. Le reazioni .

Volantini e manifesti affissi nelle scorse ore sui muri della città di Ugento dall’amministrazione comunale invitano a parlare chiunque sappia qualcosa circa l’omicidio di Peppino Basile. Essi annunciano inoltre l’intenzione dell’Amministrazione di denunciare chiunque continui a fare riferimenti calunniosi all’attività amministrativa, trincerandosi dietro l’anonimato. Tali manifesti hanno attirato non poche polemiche. Contro di essi si sono scagliati il partito dei Comunisti italiani e la Federazione giovanile dello stesso partito ed il Comitato Pro Basile. Riportiamo di seguito i loro interventi.

Leggiamo, sconcertati ed allibiti, l’ultimo manifesto murale prodotto dalla giunta e dalla maggioranza di destra che governa Ugento. Pensavamo, sinceramente, di aver ormai superato, dopo il Consiglio Comunale del 17 novembre scorso, e dopo la decisione unanime di ribadire legalità e sicurezza quale valore assoluto e da garantire per Ugento ed il suo territorio, prese di posizione incomprensibili, illogiche e inopportune, né da parte della politica, né da parte di altri soggetti o gruppi organizzati che operano sul territorio e che tutti, dopo il tragico assassinio di Peppino Basile, ci fossimo battuti, nel reciproco rispetto e riconoscimento dei ruoli, ad una maggiore azione di contrasto alle illegalità e alla mancanza di regole diffuse sul territorio. Invece, con un manifesto dal titolo “Basta veleni!”, si è fatto un passo indietro ed in pochi attimi si è distrutto, a questo punto volutamente, viene da dire, da parte della destra ugentina, quanto faticosamente costruito, attraverso la programmazione di una manifestazione comune ed unitaria, da tenersi il prossimo 15 dicembre, che, dopo riunioni e discussioni tra partiti, istituzioni e associazioni dove vedere tutti uniti, sempre e comunque nel riconoscimento delle diverse posizioni e del riconoscimento del ruolo cardine delle Istituzioni ugentine (troppo spesso additate e delegittimate nella loro interezza!!!) sotto le bandiere della legalità, della commemorazione dell’amico e collega Basile e della richiesta di una svolta che assicuri alla giustizia tutti gli assassini di Peppino Basile. Il Partito dei Comunisti Italiani e la Federazione Giovanile Comunisti Italiani, nella loro interezza, vedono invece che l’unica cosa chiara in tutta questa vicenda, che sta assumendo i toni della farsa e del grottesco, è che esiste un unico partito, piuttosto trasversale alla destra e alla sinistra, con l’aggiunta di soggetti esterni alla politica, che preme e fa sì che si continui a creare odio, rancore e divisione nella città. Che senso ha infatti un manifesto dove si continua a spargere pettegolezzo e veleni, dove invece di rasserenare gli animi si continua a buttare benzina sul fuoco delle polemiche, con il chiaro scopo di allontanare dall’organizzazione della manifestazione del 15 dicembre alcune componenti politiche e sociali, dove si vuole sconfessare il consigliere Giannuzzi, ideatore di questa iniziativa, mettere in imbarazzo il PdCI, che per primo ed in maniera ufficiale ha aderito a detto evento, per poi, questo il vero obbiettivo perseguito da alcuni personaggi ed esponenti politici del locale PdL, far saltare il clima di unità, faticosamente raggiunto, per continuare a tenere questo clima, schifoso ed irrespirabile??? Ci domandiamo: ma non era proprio il sindaco e qualche suo assessore (di qualcun altro stentiamo a capire la posizione in merito, salvo mandare a dire in giro che “mi sento schifato e sdegnato da questa situazione”) che invocavano all’unità e alla compattezza, intorno al Consiglio comunale, che miravano ad una sorta di pacificazione? Perché insistere allora su cose già dette e ridette? Perché organizzare una manifestazione unitaria, dire a qualcun altro che in passato ci si è sbagliati, dire ancora “scordiamoci il passato” e poi, in maniera provocatoria e contraddittoria, dare alle stampe un manifesto in cui si ha il dente avvelenato contro qualcuno e si rivanga per primi le polemiche passate, gettando così veleni a non finire??? Se proprio si doveva rispondere a qualcuno, che senso ha farlo ora, in clima a fatica rasserenato, dove la cenere calda delle polemiche strumentali cova ancora? Perché non si è risposto prima? Conviene forse a qualcuno della maggioranza stessa questo tipo di aria velenosa, sterile e che paralizza la normale vita politica della Città di Ugento? Sono domande che i comunisti ugentini si pongono, e che crediamo che ogni persona di buon senso si ponga. Il momento è grave, molto grave e serio, e non serve la discordia anzi… serve unità e concordia per ristabilire un clima di serenità e correttezza e per evitare che qualcuno, proprio come sottolineato dalla stessa maggioranza, e dai sottoscritti denunciato da mesi, cavalchi l’onda dell’antipolitica e destrutturi, delegittimi e destabilizzi l’intero tessuto politico, sociale e istituzionale di Ugento. IL COMITATO DIRETTIVO Silvana Basile Cristina De Gaetani Antonio Preite Luca De Gaetani Luigi Molle Angelo Minenna (segretario) IL COORDINAMENTO FGCI Luca De Gaetani (coordinatore) Luciano Bortone Umberto De Gaetani Giorgio Chirivì Gianluca Cucci Il comitato Pro-Basile leggendo il manifesto affisso dall’amministrazione comunale di Ugento tiene a precisare quanto segue. Sino ad oggi il grande movimento di sensibilizzazione delle coscienze è stato creato e portato avanti proprio da questo comitato assieme agli amici storici del povero Peppino Basile e non certo da parte delle istituzioni locali e provinciali. Se qualche voce anonima ha indicato agli inquirenti indizi ovvero elementi di prova per la ricostruzione del fatto delittuoso significa che ad Ugento vi è quella paura che spesso contraddistingue i nostri paesi del sud Italia: chi parla in forma anonima non si sente sicuramente garantito. Ci fa piacere che l’amministrazione si sia ravveduta circa l’utilità della partecipazione sociale e politica per fornire elementi utili ai fini delle indagini, ma la stessa interviene a tal fine con estrema tardività. Chiaro è che la cittadinanza ha bisogno di unità e di fare fronte comune, senza alcuna distinzione partitica, al fine di invocare ed ottenere Verità e Giustizia per Peppino; Verità e Giustizia invocata sin dalla prima ora da questo comitato ed oggi impropriamente utilizzata da alcuni amministratori. La lealtà politica ed umana che ci contraddistingue di fronte a tali eventi ci porta alla ricerca non di un colpevole di comodo, bensì del o dei colpevoli nonché del o dei mandanti di questo efferato omicidio. La strategia della denuncia non porterà alcun risultato, anzi lacererà ancor di più il tessuto sociale di questa comunità. Se i cittadini hanno trovato il coraggio di partecipare e di raccontare ciò che probabilmente ed eventualmente potrà essere determinante ai fini delle indagini rivolgendosi a Don Stefano, non è certo colpa di quest’ultimo se viene visto come persona affidabile a raccogliere confidenze e racconti, puntualmente riferiti agli inquirenti dallo stesso parroco. La marcia organizzata in memoria di Peppino è utile se servirà a creare un clima di collaborazione fattiva, leale e trasparente, ma se dovrà servire solo per mostrare la forza numerica dei partiti organizzatori allora non ha alcuna valenza sociale e culturale. Tale marcia, a nostro parere, alimenterà veleni e fratture all’interno della società ugentina, perché ha assunto atteggiamenti provocatori. Il comitato Pro-Basile continuerà a condurre la sua attività, al fine di capire chi e perché è stato ucciso Peppino e ridare serenità e tranquillità a tutta la comunità ugentina, la quale si contraddistingue per la sua vitalità culturale, lavorativa e sociale. Ugento non può perdere questa battaglia di legalità: la gente onesta non può essere confusa da un numero esiguo di delinquenti che la notte del 14 giugno ha offeso la libertà e la dignità di un Popolo.

Salvatore De Mitri – rappresentante Comitato Pro Basile

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