Casarano crocevia d’arte

La chiesa di Casaranello o di Santa Maria della Croce

Casarano può offrire ai suoi visitatori un autentico gioiello di architettura paleocristiana: Santa Maria della Croce, situata nel nucleo originario della città, il casale denominato Casaranello.

Si tratta di una chiesa a tre navate con straordinari inerventi pittorici stratificati in un periodo che va dal V al XIV secolo. Alla modestia dell’ esterno si contrappone la ricchezza del patrimonio artistico interno: la splendida policromia dei mosaici del VI sec., la decorazione parietale degli affreschi di età bizantina e del periodo e gotico. I mosaici della cupola, contornata da una fascia iridata, raffigurano la volta celeste con cerchi concentrici di stelle a sei punte campite in due zone di diversa intensità cromatica e culminanti con una croce giallo-oro all’apice. Motivi decorativi che richiamano da vicino l’arte ravennate e la loro comune derivazione orientale. Nei quattro pennacchi degli angoli vari elementi vegetali (tralci di vite, girali d’acanto, frutta, etc. ) insieme a quelli geometrici della cornice, sintetizzano con raffinata eleganza la cultura simbolica dell’arte paleocristiana. Anche nell’arcone dell’abside motivi astratti (trecce, meandri, ovali, rettangoli, parallelepipedi in scorcio, etc. ) e raffigurazioni di animali e frutta in tre campiture rettangolari, come tappeti musivi, rinviano a significati allegorici (il giardino del Paradiso terrestre, l’uomo salvato dalla croce, l’uva, simbolo come la melagrana, della comunità cristiana etc. ). Un percorso che probabilmente si concludeva con l’immagine di Maria, guida dell’uomo verso la salvezza, della quale rimarrebbero soltanto le rosse tessere musive del nimbo, superstiti sulla parete di fondo absidale. In un campionario di motivi astratti, dalle foglie pentalobate ai travicelli con cinque perline a scacchiera, sfumati sempre con notevole sapienza nelle varie gradazioni celestine, viene rappresentato così l’ordine del kosmos. Tutta la decorazione viene legata a maestranze orientali che erano diventate punto di riferimento più costante rispetto a quelle romane o ravennati. Si conservano solo i mosaici dell’abside e della cupola, mentre rifacimenti dei secoli seguenti hanno distrutto quelli della navata centrale e probabilmente del transetto, dove invece troviamo affreschi bizantini degli inizi dell’XI sec. e affreschi di gusto occidentale della metà del XIII secolo. Ad un periodo a cavallo dell’XI sec. ci riconducono le pitture dei santi dell’ abside, corredate da iscrizioni votive in greco. L’affresco che raffigura Santa Barbara è perfettamente conservato sul pilastro di destra. Fortemente suggestiva è anche l’immagine della Madonna col Bambino ( Theotokos) sul pilastro di sinistra, ambedue con iscrizioni graffite in lingua greca. Una chiesa che con il suo ornato musivo ricorda le più lontane origini del Cristianesimo nel Salento, e con i suoi affreschi testimonia una stratificazione storico-artistica che trova interessanti momenti di continuità e segna diversi momenti nell’evoluzione delle tendenze pittoriche. Recenti restauri hanno consentito il recupero di altre immagini ( la Diesis,la trecentesca Madonna col Bambino, il papa Urbano V). I linguaggi legati alla tradizione orientale e bizantina e quelli più aggiornati e laici di gusto narrativo-popolare, in dinamiche sequenze stilistiche dal cromatismo vivace, come nei modelli catalano-rossiglionesi del XIII sec., fanno di Casarano un crocevia d’arte.

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